Holostem Terapie Avanzate, Guerra e Vaccari “Ministero della Salute garantisca continuità della ricerca”

Dai parlamentari, slider

I deputati del gruppo parlamentare PD – Italia Democratica e Progressista, Maria Cecilia Guerra e Stefano Vaccari, hanno presentato un’interrogazione al ministro della Salute per sapere quali soluzioni si intendano adottare in favore dell’importante centro di ricerca medica modenese: “Senza un sostegno pubblico non solo andrebbero persi 80 posti di lavoro altamente specializzati, ma si depotenzierebbe sensibilmente un centro di ricerca famoso nel mondo”. La nota:

Quali misure finanziarie si intendono adottare al fine di favorire la praticabilità di soluzioni alternative, da parte della Sanità pubblica, per garantire la continuità della ricerca presso il Centro di Medicina rigenerativa Stefano Ferrari dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Lo chiedono con un’interrogazione al ministro della Salute i deputati del gruppo parlamentare PD – Italia Democratica e Progressista Maria Cecilia Guerra e Stefano Vaccari.

“’Holostem avanzate’ è uno spin-off dell’Università di Modena e Reggio Emilia nato nel 2008 per trasferire ai pazienti i risultati della ricerca sviluppata dal Centro di Medicina Rigenerativa ‘Stefano Ferrari’ della medesima Università”, spiegano i parlamentari modenesi Guerra e Vaccari.

“Si tratta di una realtà di eccellenza nazionale nel campo della ricerca medico-universitaria che ha conseguito importanti successi scientifici e le cui scoperte sono state trasformate in terapie avanzate da distribuire ai pazienti.

Nel 2015 Holostem, è stata la prima biotech al mondo ad ottenere l’autorizzazione per l’immissione in commercio di un farmaco con le cellule staminali come principio attivo Holoclar; le terapie cellulari e geniche sono state sviluppate da Holostem anche con fondi pubblici, in particolare fondi pubblici regionali. Ora per Holstem è stata avviata la procedura di liquidazione.

Senza un sostegno pubblico, o finanziario o per la ricerca di soluzioni alternative, non solo andrebbero persi 80 posti di lavoro altamente specializzati, ma si depotenzierebbe sensibilmente un centro di ricerca come il Centro di Medicina rigenerativa, famoso nel mondo intero per la sua capacità di trasformare la ricerca universitaria in terapie innovative che hanno migliorato la qualità della vita per tantissimi pazienti. I risultati nella riconquista della vista sono stati riconosciuti anche dall’Agenzia europea del farmaco. Ma non sono i soli. Di particolare importanza è ad esempio anche la terapia cellulare per la ricostruzione dell’uretra in pazienti, anche pediatrici, con ipospadia, e la terapia genica salvavita per i cosiddetti Bambini farfalla, che ha permesso di curare nel 2017 il bimbo siriano Hassan, di cui tanto ha parlato anche la stampa internazionale. Una terapia genica altamente innovativa che consente di trattare diverse forme di Epidermolisi Bollosa, con una sperimentazione clinica in corso all’Ospedale Policlinico di Modena.

Il sindaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli, ha già sollecitato le autorità, regionali e nazionali, ad impegnarsi per garantire il funzionamento del Centro. Ora deve intervenire il governo”.