Se l’Italia accedesse ai fondi del Mes, risorse da subito disponibili e a tassa negativo, in Emilia-Romagna arriverebbero poco meno di 3 miliardi di euro da destinare al rafforzamento delle nostre strutture e dei servizi sanitari: come verrebbe utilizzata la quota modenese? E’ quanto chiede con una interrogazione al sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Conferenza territoriale socio-sanitaria della provincia, il consigliere comunale Pd Alberto Cirelli. Ecco la sua nota:
“Nonostante gli importanti investimenti programmati per la nostra sanità dalla Regione (un miliardo di euro in cinque anni), la seconda ondata pandemica sta mettendo in evidenza quanto ancora ci sia da fare: investimenti sui Pronto soccorso, per la refertazione dei tamponi e per evitare che l’assistenza Covid penalizzi la cura per le altre malattie. L’incremento in doppia cifra del deficit dello Stato (è previsto al 10,8% nel 2020) e la generale necessità delle strutture e delle strumentazioni sanitarie dovrebbero indurci ad approfittare immediatamente delle risorse messe a disposizione dal Mes, il Meccanismo europeo di stabilità, per investimenti nella sanità pubblica. La cifra massima che può chiedere l’Italia è di 37 miliardi (il 2 per cento del Pil), fondi disponibili da subito, con rate mensili (potremmo ricevere l’intero importo previsto nell’arco di poco più di sette mesi), a un tasso negativo (-0,07% in caso di restituzione in sette anni). Si tenga conto che con il BTP Futura, emesso a luglio dal Tesoro per finanziare la ripresa post Covid, lo Stato si accolla un tasso del +1,30%. E’ lo stesso Governo italiano a mettere in fila le nostre necessità: migliorare la qualità ricettiva degli ospedali compresi i letti in terapia intensiva, investire nella digitalizzazione dell’assistenza medica, promuovendo la diffusione del fascicolo sanitario elettronico e la telemedicina, rafforzare la prossimità delle strutture del Servizio Sanitario Nazionale, sostenere la ricerca medica, immunologica e farmaceutica. E’ tenuto conto di tutto questo che chiedo al presidente della Conferenza territoriale socio-sanitaria modenese Gian Carlo Muzzarelli di capire come ci stiamo muovendo a Modena in vista del possibile accesso a questi fondi. All’interno del Ctss si sta lavorando per analizzare le possibili proposte e i criteri per la determina delle priorità? Ritengo, sulla base degli elementi a nostra disposizione, che, nel caso si dovessero creare le auspicate condizioni per poter utilizzare le risorse del Mes, occorra avere ben chiaro da subito quali siano le opere da segnalare alla Regione per potenziare e rafforzare il sistema sanitario modenese. In particolare, è necessario programmare quelli che sono gli interventi che si potrebbero realizzare in tempi brevi sulle strutture sanitarie modenesi così duramente colpite dall’emergenza Covid. Sono certo che le nostre Amministrazioni non si faranno trovare impreparate di fronte alla possibilità concreta e fattiva di rafforzare un sistema sanitario pubblico che si sta rivelando l’unica vera arma a nostra disposizione nella lotta alla pandemia”.