Il Consiglio comunale di Modena, nella seduta di giovedì 2 luglio, ha approvato un ordine del giorno, presentato dalle consigliere Pd Federica Venturelli e Irene Guadagnini e sostenuto da tutta la maggioranza, in cui si chiede il rafforzamento e la valorizzazione della rete dei consultori in città a sostegno dei bisogni espressi dalle persone, dalle coppie e dalle famiglie.
Secondo le norme dovrebbe esserci un consultorio ogni 20mila abitanti, purtroppo nonostante il gran lavoro svolto e l’apprezzamento da parte di una vasta platea di donne, uomini, coppie e famiglie, i consultori cittadini scontano problemi di organici e di spazi: è per queste ragioni che le consigliere comunali modenesi del Pd Federica Venturelli e Irene Guadagnini hanno presentato, insieme a tutta la maggioranza, un ordine del giorno che chiede di rafforzare e valorizzare la rete dei consultori cittadini. Il Consiglio comunale lo ha approvato nella seduta di giovedì 2 luglio. “Ad oggi – spiegano le consigliere Venturelli e Guadagnini – non viene garantito un servizio pieno su otto ore giornaliere negli ambulatori e i tempi di prenotazione vanno anche di mese in mese. Con questo ordine del giorno vogliamo valorizzare la rete di consultori che da tanti anni assolve compiti fondamentali di prossimità, informazione, sostegno alle persone nelle diverse fasi della vita sessuale e riproduttiva. In questo senso, impegniamo l’Amministrazione a chiedere alla Regione di aumentare e valorizzare la rete di consultori pubblici così da rispettare la percentuale di presenza sui territori prevista dalle norme vigenti e in modo da assicurare la realizzazione delle attività e degli obiettivi di sostegno alle famiglie e alle coppie e di promozione e tutela della procreazione responsabile”. Tra le richieste elencate, anche l’adeguamento del numero degli operatori, in particolare medici, psicologi e ostetriche; la multidisciplinarità degli interventi; il rafforzamento della parte andrologica dei consultori che ora si trova solo a Modena e Castelfranco; il sostegno alle iniziative per la genitorialità e la valorizzazione delle iniziative organizzate in collaborazione con gli istituti scolastici, in modo da raggiungere una platea di giovani e giovanissimi sempre più vasta. “Tra l’altro – concludono Venturelli e Guadagnini – occorrerà anche avere maggiore attenzione alla progettazione degli spazi: da un modello di arredo di tipo ospedaliero, che fa pensare immediatamente al rapporto medico/malato, bisogna passare ad ambienti più accoglienti e attenti alla privacy delle persone, un modo efficace per avvicinare anche i più giovani a questi fondamentali servizi”.