Marrakech, Kyenge “Posto basi per nuove strategie fenomeni migratori”

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L’europarlamentare modenese del Pd Cécile Kyenge ha rappresentato il Parlamento europeo a Marrakech dove è stato approvato il Patto mondiale per la migrazione.

“Ben lontani dalla propaganda sovranista che alcuni governi del mondo stanno purtroppo esprimendo in questi mesi (USA, Italia, i Paesi Visegrad) abbiamo invece posto le basi per soluzioni nuove ed efficienti capaci di comprendere, regolare e rendere sicuri i flussi migratori”. Lo ha detto l’europarlamentare Cécile Kyenge che ha partecipato al summit delle Nazioni Unite a Marrakech dove è stato approvato il Global Compact for Migration, il Patto mondiale per la migrazione. “Prima di tutto, si è detto chiaramente che le migrazioni sono un fenomeno globale che quindi richiede soluzioni globali. Finché si utilizzeranno i paraocchi e se ne ridimensionerà la portata ai confini nazionali di singoli stati egoisti, alzando muri e barriere, non troveremo soluzioni. La mobilità umana è infatti un diritto, ed è un fatto mondiale: per regolarla e tutelarla serve infatti un patto mondiale per la migrazione, serve appunto il Global Compact for Migration”, ha continuato Kyenge dopo la missione in Marocco. “Altro successo del summit è l’impegno capillare e diversificato sul tema migratorio: se da un lato abbiamo dichiarato tutti in maniera concorde che dobbiamo agire uniti con solidarietà e cooperazione nei confronti delle persone bisognose di aiuto, dall’altra abbiamo identificato alcune strategie per combattere le cause profonde degli spostamenti delle persone. In questo senso l’impegno e l’azione dell’Unione Europea sono già misurabili sul piano concreto: il Parlamento Europeo ha lavorato a nuove politiche per il rispetto e la tutela dei diritti umani, per il riconoscimento del diritto d’asilo e per la creazione di canali legali di migrazione. La Commissione Europea dal canto suo ha presentato un piano di alleanza Europa-Africa per favorire più investimenti strutturali in terra africana, così da favorire lo sviluppo economico e sociale e scongiurare l’emigrazione di milioni di persone”. Poi, ha concluso Kyenge: “A Marrakech gli Stati del mondo, seduti attorno ad un tavolo, hanno dimostrato di volersi occupare concretamente di futuro: un futuro in cui al centro c’è la persona, i suoi diritti e le sue libertà. Fiera di esserci stata”.