Cooperative, Vaccari “Accolte norme a tutela del prestito sociale”

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La Commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento alla Legge di Bilancio a prima firma dei senatori Pd Ugo Sposetti e Stefano Vaccari in cui si introducono norme specifiche, a tutela del risparmio, in tema di prestito sociale nelle società cooperative. Ecco il commento del senatore modenese Stefano Vaccari, capogruppo Pd in Commissione Ambiente a Palazzo Madama:

“Il tema della tutela del risparmio dei soci prestatori in una società cooperativa è divenuto di pressante attualità nel momento in cui abbiamo assistito, in passato, al fallimento di alcune importanti società cooperative. I soci-lavoratori e coloro che avevano investito i loro risparmi nella società si sono trovati in grandi difficoltà. E’ per colmare una evidente lacuna normativa che, insieme al senatore Sposetti, abbiamo messo a punto questo emendamento che stabilisce, innanzitutto, come il prestito sociale debba essere impiegato in operazioni che siano funzionali al perseguimento dell’oggetto sociale della cooperativa, evitando condotte elusive. Per evitare, poi, che il prestito sociale sia assimilato al finanziamento dei soci si stabilisce che, nella fattispecie, non si applica l’articolo del codice civile che prevede la postergazione del rimborso. In sostanza, in questo modo, si evita che chi ha versato somme a titolo di prestito sociale venga superato dai fornitori nella precedenza dei creditori che hanno diritto al rimborso. Infine, si stabilisce che, entro sei mesi, il CICR, Comitato interministeriale per il credito e il risparmio, disciplini in maniera chiara i limiti di raccolta del prestito sociale nelle società cooperative e le relative forme di garanzia patrimoniale. A regime, in sostanza non dovrà succedere che l’ammontare complessivo del prestito da soci ecceda il triplo del patrimonio netto della società, tetto che può arrivare fino al quintuplo in presenza di specifiche garanzie. Viene, inoltre, introdotto l’obbligo di adottare adeguate forme di garanzia, anche attraverso la costituzione di un patrimonio separato che copra fino al 30% del complesso dei prestiti sociali raccolti dalla cooperativa. E’ previsto anche un regime transitorio per consentire alle cooperative di adeguarsi alle nuove norme. Come si vede, si tratta di un provvedimento pensato per tutelare il risparmio dei tanti soci che si affidano alle cooperative di fiducia. Si tratta di un fenomeno, quello del prestito sociale, che ha raggiunto dimensioni rilevanti a livello nazionale (oltre 13 miliardi di euro), e che, però, al momento, mancava di adeguate disposizioni normative a tutela dei risparmiatori”.