Cpr, Lucia Bursi “Nessun veto, ma non siano come i vecchi Cie”

Segreteria, slider

No alla riproposizione dei vecchi Cie, nessun veto aprioristico sul nuovo Cpr, ma deve essere una soluzione condivisa con i soggetti del territorio che tenga conto delle esigenze più complessive della sicurezza di tutti i cittadini e dei diritti delle persone: il segretario provinciale del Pd Lucia Bursi ragiona sull’ipotesi dell’apertura di un Centro per il rimpatrio nel modenese. Ecco la sua dichiarazione:

“Una questione deve essere chiara da subito: il Partito democratico dice no alla riproposizione dei Cie come li abbiamo visti praticare fino a poco tempo fa. Nella struttura di via Lamarmora decine di persone rimanevano in un limbo per un tempo indefinito, senza rispetto per i loro diritti. E’ chiaro che il Ministero dell’Interno ha però posto un problema di sicurezza, quello dei rimpatri di chi non ha diritto di rimanere sul suolo italiano, che è strettamente legato all’idea di accoglienza diffusa e integrazione che vogliamo provare a mettere in pratica. Su questi temi è dovere di chi governa e amministra provare a ragionare nell’ambito, però, di un percorso e di soluzioni che devono essere messe a punto in collaborazione stretta con il territorio, gli Enti locali e le associazioni del settore. Io ritengo che ci si debba fare carico in modo solidale di un problema nazionale e che tutti i territori devono essere corresponsabili del tema dell’accoglienza diffusa. Ma il loro coinvolgimento deve avvenire nel percorso decisionale, e non alla fine. Al momento, comunque, non c’è ancora una comunicazione ufficiale, siamo in attesa del contributo anche della Regione, ma è chiaro che alcuni punti fermi non sono negoziabili. Stiamo parlando di una struttura che dovrà avere valenza sovra-provinciale per cui non è possibile che la sua gestione gravi unicamente sulle forze dell’ordine già presenti nel modenese, a tutela dei diritti dei cittadini, dei lavoratori della sicurezza e anche degli ospiti stessi della struttura. Anche la sua dimensione è un aspetto delicato: dovranno essere fornite garanzie che la capienza sarà quella stabilita dal progetto e non debordi, invece, come abbiamo già visto capitare, dalla sua natura originaria. Come ha ribadito anche oggi, giustamente, il ministro Minniti la sicurezza è una questione di sinistra e va attentamente governata. Quindi, nel confronto tra Enti locali e Governo, deve entrare anche il tema più generale di un’attenzione alla sicurezza di tutto il territorio, non solo incentrata sul Cpr, viste anche le tante richieste arrivate dai sindaci di più parti della nostra provincia. Inoltre, rimane insoluto il tema di una revisione strutturale della Bossi-Fini, normativa sbagliata con lacune sempre più evidenti, ad esempio, in tema di migranti economici. Insomma, non diciamo “no” a priori, ma bisogna capire bene e ragionare sul progetto effettivo, con quali risorse, sia economiche che progettuali, lo si intende sostenere, sempre in un quadro di tutela dei diritti dei soggetti coinvolti che non può mai venire meno”.