Esclusione Schwarzer Rio, Vaccari “Fare luce e coinvolgere Dnaa”

Dai parlamentari

L’esclusione del marciatore Alex Schwarzer dalle Olimpiadi di Rio perché trovato positivo al doping è approdata sui tavoli dei ministri della Salute Lorenzin e della Giustizia Orlando grazie a una interrogazione presentata dal senatore modenese del Pd Stefano Vaccari, componente della Commissione Antimafia. Vaccari chiede che sulla vicenda venga fatta piena luce e si domanda se sia possibile, come denunciato dallo stesso Donati, che l’esclusione di Schwarzer sia una forma di ritorsione nei confronti del suo allenatore che ha contribuito a indagini internazionali sul doping. “Modena è un territorio particolarmente attento al tema – spiega Vaccari – Da assessore provinciale allo Sport ho conosciuto bene il lavoro del Centro antidoping del dottor Tripi e, a Modena, è venuto più volte Donati. Sul giro d’affari internazionale attorno al doping si potrebbe anche coinvolgere la Dnaa, Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo”.

Cosa stanno facendo il Coni e la Fidal per chiarire quanto è accaduto ad Alex Schwarzer? Non è possibile che il caso del marciatore si configuri come una ritorsione contro il suo allenatore Alessandro Donati, che come collaboratore dell’Agenzia internazionale antidoping, ha fatto segnalazioni che hanno portato a indagini e arresti? E’ quanto chiede il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari ai ministri della Salute e della Giustizia, con un’interrogazione parlamentare sottoscritta anche da numerosi colleghi democratici. Nell’interrogazione si sottolinea la necessità di fare piena luce su quest’ultimo “giallo” che costerà la partecipazione alle Olimpiadi all’atleta italiano. “Non a caso sulla vicenda – spiega Vaccari nell’interrogazione – la Procura di Bolzano ha già aperto un’inchiesta. Dopo la vittoria il 9 maggio della 50 chilometri di marcia e la qualificazione alle Olimpiadi di Rio, Schwarzer sarebbe risultato positivo al doping, per un prelievo di gennaio 2016 e, in seguito al ricorso del suo allenatore Donati, i successivi test avrebbero confermato la positività. Tuttavia è noto come l’industria legale e illegale del doping sia stata in grado di corrompere i vertici della IAAF (Federazione internazionale di atletica), nonché federazioni sportive europee e mondiali. Proprio l’allenatore di Schwarzer, Alessandro Donati, collabora con l’agenzia mondiale antidoping (WADA) ed è stato fondamentale per avviare indagini che hanno portato a scoprire anche un gigantesco database, presso un medico italiano, relativo a test positivi di centinaia di atleti internazionali, tra i quali tanti di nazionalità russa, ed è stato possibile avviare un’indagine per riciclaggio e corruzione da parte della magistratura francese che ha portato all’arresto del vecchio presidente della IAAF Amine Diack. E’ dunque assolutamente necessario appurare la veridicità delle affermazioni di Donati, che ha denunciato minacce e intimidazioni. Si può pensare ad una ritorsione contro di lui? Perché non si coinvolge la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo per il raccordo nazionale e internazionale delle indagini sul doping e le organizzazioni criminali che gestiscono la produzione e la messa in commercio dei farmaci e delle sostanze dopanti? Perché non si promuove una seria e forte campagna sull’uso del doping e dei farmaci nello sport?”

Foto tratta da Repubblica.it