Banche di credito cooperativo, Baruffi “Bene la soluzione trovata”

Dai parlamentari

Il provvedimento è atteso in Aula per l’inizio della settimana prossima, ma in Commissione Finanze di Montecitorio si è trovata una soluzione che consentirà, nel processo di crescita delle Banche di credito cooperativo, di non disperdere l’essenza dei principi di mutualità e intergenerazionalità del patrimonio, ovvero l’intangibilità delle riserve indivisibili. Il commento del deputato modenese del Pd Davide Baruffi che, in queste settimane, è rimasto in contatto con i rappresentanti del mondo della cooperazione e ha seguito i lavori parlamentari presenziando anche ai lavori della Commissione Finanze:

“Una riforma inizialmente condivisa con il sistema delle Banche di credito cooperativo aveva inciampato in Consiglio dei ministri su un’improvvida novità dell’ultimo minuto, inserita per consentire alle banche maggiori di trasformare la propria natura da cooperative a società di capitali, mettendo mano alle riserve indivisibili. Si tratta di quel patrimonio accumulato nel tempo, di generazione in generazione, anche con un trattamento fiscale di favore teso proprio a promuovere questa forma di capitale indiviso. Si è detto, giustamente, che le riserve indivisibili appartengono ai padri che le hanno accumulate col proprio lavoro, e ai figli da cui le abbiamo solo in prestito: è tutto qui il valore, anche costituzionale, della cooperazione e tutelarlo non può essere una subordinata alla pur oggettiva necessità di riordino di un settore. Sarebbe stato un precedente molto grave, passibile di incostituzionalità e comunque estraneo ai nostri valori e alla nostra idea di società. Bene, dunque, la soluzione trovata che, da un lato, salvaguarda le riserve indivisibili, dall’altro consente la trasformazione degli istituti bancari cooperativi, favorendone l’aggregazione in un gruppo nazionale, anche attraverso lo strumento dei sottogruppi, e in alcuni casi la separazione tra l’attività propriamente bancaria e quella della Bcc che conferisce senza però snaturarsi. È una soluzione che ricorda, per certi aspetti, quella realizzata a suo tempo con fondazioni e casse di risparmio. Ed è la dimostrazione che dal confronto, sia all’interno del Pd che con i soggetti interessati, possono sempre maturare soluzioni migliori e più condivise. Meritano un plauso tutti i colleghi della Commissione, il relatore e il Governo per il decisivo passo avanti compiuto”.