Adozioni, Patriarca “Tutela dei bambini e procedure da rivedere”

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Rivedere le procedure, accorciare i tempi di attesa, rafforzare i servizi di welfare, ridurre il numero degli enti accreditati: il deputato modenese del Pd Edoardo Patriarca, componente della Commissione Affari sociali, da tempo impegnato in tema adozioni, fa il punto sulla situazione nazionale e internazionale e sulle strategie messe in atto da Governo e Partito democratico per rendere meno complesso l’iter per le famiglie che vogliono accogliere un minore. Ecco la dichiarazione di Edoardo Patriarca:

“Le adozioni internazionali sono in calo in tutto il mondo, non si tratta di un fenomeno solo italiano. Negli Stati uniti, in assoluto il Paese più generoso che, fino a pochi anni fa, accoglieva oltre 10mila bambini, nel 2014 i bambini adottati sono scesi a quota 6.441. L’Italia rimane, comunque, il secondo Paese al mondo per accoglienza dei minori. In tutto il mondo, i bambini orfani o soli che avrebbero bisogno di una famiglia sono ben 168 milioni. In Italia i bambini che vivono soli o lontano dai genitori, in casa famiglia o in affido, sono 35mila. Nel 2013 furono adottati 2.825 minori, nel 2015 si stima siano stati meno di 2mila. Tra le cause del calo delle adozioni internazionali ci sono, certamente, la crisi e la minore disponibilità economica delle famiglie, ma anche legislazioni più attente ai minori da parte dei Paesi che permettono tradizionalmente le azioni di adozione, in primis la Russia, la Bielorussia, il Brasile e alcuni Paesi africani. Il Governo e il Partito democratico sono impegnati per rivedere le procedure e, soprattutto, ridurre i tempi di attesa, che possono raggiungere anche i cinque anni, con costi alti e trafile burocratiche talvolta umilianti per gli aspiranti genitori. Percorsi spesso tortuosi che, secondo le classifiche, di fatto, si possono permettere solo coppie abbienti e sufficientemente colte. Nella riforma del processo civile, stiamo prevedendo una razionalizzazione del sistema dei Tribunali dei minori che, a oggi, non dispongono di archivi informatici, nonostante la legge che stabilì la chiusura degli orfanatrofi, già nel 2001, prevedesse che il nostro Paese si doveva dotare di un registro nazionale dei bambini dichiarati adottabili dai Tribunali dei minori. Occorre prevedere procedure efficienti, ma al contempo trasparenti. Soprattutto in tema di adozioni internazionali non è, infatti, possibile avviare procedure in qualche modo “opache”, anche se animate dalle migliori intenzioni. Occorre, inoltre, rafforzare i servizi di welfare in modo da accompagnare i genitori adottanti, prima e dopo l’adozione vera e propria. La Legge di stabilità stanzia 15 milioni di euro a titolo di contributo alle spese sostenute, una cifra importante, anche se non ancora sufficiente. Occorre, infine, ridurre il numero degli enti accreditati: 72 sono troppi, un numero che fa inevitabilmente lievitare i costi. Alla Camera, nei prossimi mesi, il Pd depositerà una proposta di legge che vuole cercare la massima condivisione in Parlamento, perché i bambini e le bambine non sono né di sinistra né di destra e vanno tutelati nei loro diritti senza se e senza ma. Ci crediamo, anche sulla base della cultura solidaristica e di accoglienza da sempre cara al nostro Paese. Le adozioni sono uno strumento importante anche per il contrasto alla povertà minorile, un flagello anche nel nostro Paese, che con le azioni previste nella Legge di stabilità intendiamo contrastare con determinazione”.