Tessile, Baruffi “Dove c’è contraffazione c’è sfruttamento del lavoro”

Dai parlamentari

Approvata all’unanimità dall’Aula di Montecitorio la risoluzione promossa dalla Commissione anticontraffazione, di cui fa parte il deputato modenese Pd Davide Baruffi, sul settore del tessile e il “case study” del distretto produttivo di Prato dove, dopo la morte di lavoratori cinesi nel rogo di un capannone, sono stati adottati strumenti più efficaci per contrastare il binomio contraffazione-sfruttamento illegale del lavoro. “Alcuni di questi strumenti – spiega l’on. Baruffi – sono indicati non solo come buone pratiche al resto dei territori e approvati come linee guida d’azione per il Governo, ma trovano posto nella proposta di legge predisposta dal Pd che sarà presentata la prossima settimana”.

La risoluzione sui temi della contraffazione nel settore tessile, a prima firma dell’on. Susanna Cenni, approvata oggi all’unanimità dalla Camera, è stata sottoscritta dai rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari e vede tra i firmatari anche il deputato modenese del Pd Davide Baruffi, componente sia della Commissione anticontraffazione, sia della Commissione Lavoro della Camera. “E’ emerso chiaramente – commenta l’on. Baruffi – il legame tra l’illegalità delle imprese, la violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro, lo sfruttamento del lavoro nero e i legami con la criminalità organizzata e le filiere internazionali della contraffazione”. Proprio a Prato, in particolare dopo la tragica vicenda dei lavoratori cinesi morti nel rogo di un capannone dormitorio di due anni fa, le istituzioni hanno adottato strumenti più efficaci e innovativi per contrastare il binomio contraffazione – sfruttamento illegale del lavoro. In particolare si è voluto rafforzare il coordinamento, anche operativo, di tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti, dal contrasto alla promozione della legalità, della tracciabilità, della qualità. Ora alcuni di questi strumenti sono indicati non solo come buone pratiche al resto dei territori e approvati come linee guida d’azione per il Governo, ma trovano posto nella proposta di legge predisposta dal Pd che sarà presentata la prossima settimana. Dall’introduzione di modelli di coordinamento e stretta integrazione tra le diverse istruzioni competenti, al contrasto del lavoro nero che sempre accompagna la produzione e la commercializzazione di prodotti contraffatti, passando per la tracciabilità dei prodotti (dalla tradizionale etichettatura ai più innovativi strumenti tecnologici anticontraffazione) e operando contemporaneamente in sede comunitaria per accrescere le tutele sull’origine dei prodotti e la tutela delle produzioni rientranti davvero nel concetto del “Made in”, per finire con più efficaci misure di contrasto agli illeciti finanziari attraverso il cosiddetto canale del “Money transfer”: sono questi gli assi della nuova strategia contro la contraffazione che il Pd propone per fare tesoro delle esperienze maturate e far compiere un passo avanti all’intero sistema. “Per il Paese in generale e in particolare per le realtà caratterizzate da forti distretti produttivi vocati all’export come quelle di Modena si tratta di misure indispensabili e fortemente qualificanti” conclude Baruffi.