Controversie lavoro, Baruffi “La parcellizzazione non giova a nessuno”

Dai parlamentari

Nella seduta odierna la Camera ha approvato il disegno di legge delega per l’efficienza del processo civile. Si tratta di un provvedimento molto atteso per mettere mano in modo organico ai ritardi della giustizia civile, uno dei nodi maggiormente irrisolti del nostro Paese. Nella riforma si affronta anche il tema delle controversie in materia di lavoro e, grazie anche al contributo del deputato modenese del Pd Davide Baruffi, componente della Commissione Lavoro, si è raggiunta una posizione condivisa sul tema delicato della negoziazione assistita. Ora il provvedimento passa al Senato.

Il cattivo funzionamento della giustizia civile e l’incertezza del diritto che ne deriva, oltre che negare, di fatto, giustizia a cittadini e imprese, costituisce anche uno dei principali fattori di scarsa competitività del nostro Paese. Da qui la necessita di decongestionare i procedimenti e ridurre i tempi ma, soprattutto, tentare di affrontare e risolvere i contenziosi prima di arrivare alle aule dei tribunali. In questo ambito, le Commissioni Lavoro e Attività produttive hanno chiesto un’attenzione particolare sulle controversie in materia di lavoro, che già oggi vedono possibili sedi e strumenti di conciliazione extragiudiziale consolidati. “Estendere tout court a queste controversie l’istituto della negoziazione assistita, per la quale lavoratore e impresa possono incaricare i rispettivi legali per tentare di dirimere i contenziosi – dice il deputato modenese del Pd Davide Baruffi, che è stato relatore del provvedimento nella propria Commissione e promotore di alcuni emendamenti a firma di molti deputati – significa non comprendere fino in fondo il ruolo essenziale di mediazione svolto dalle rappresentanze sindacali di lavoratori e imprese, rischiando non solo di alterare l’equilibrio dei rapporti di forza in campo, ma di alimentare una conflittualità e una giustizia parcellizzata che non giova a nessuno. Per questo abbiamo raccolto il punto di vista di sindacati e associazioni di categoria per correggere il testo e fare in modo che, riaffermata la centralità degli strumenti e delle sedi di conciliazione oggi presenti, la negoziazione costituisca uno strumento in più per dirimere le controversie, peraltro con alcune precauzioni. Tra queste il fatto che la negoziazione assistita non sia mai condizione di procedibilità dell’azione in sede giudiziaria e il fatto che non possa mai vertere sui diritti indisponibili”. L’accordo raggiunto con Governo e relatori del provvedimento ha consentito di arrivare in Aula con una posizione maggiormente condivisa, dopo un lungo braccio di ferro proprio su questo punto. E’ stato poi accolto, al riguardo, un ordine del giorno finale, ancora a prima firma dell’on. Baruffi e sottoscritto da 25 deputati del Pd, che impegna il Governo, in sede di attuazione della delega, a riconfermare la centralità degli strumenti di conciliazione ora esistenti, a prestare particolare cura al fatto che “la negoziazione costituisca un’opportunità in più per le parti – e per quella oggettivamente più debole tra queste, cioè i lavoratori – e che sia attivato un puntuale monitoraggio dell’effettivo ricorso ai “diversi strumenti conciliativi, arbitrali e negoziali, al fine di misurarne l’efficacia e la reale capacità di prevenire il ricorso al contenzioso giudiziario presso i tribunali, anche in vista di possibili miglioramenti delle norme stesse”.