Castelfranco Emilia, Gruppo Pd “Il valore di un pasto condiviso”

Dai Circoli

Lunedì 7 marzo, il Gruppo Pd in Consiglio Comunale a Castelfranco Emilia ha bocciato una mozione del Movimento 5 Stelle con la quale si chiedeva di far portare il cibo da casa ai bambini nelle scuole. “Abbiamo espresso perplessità – spiegano dal Gruppo Pd – sia sul possibile raggiungimento dell’obiettivo, ovvero ridurre lo spreco, sia sui metodi, nonché sul fine pedagogico attribuito alla proposta avanzata”. Ecco la dichiarazione del Gruppo Pd:

“La mozione invitava alla sovranità alimentare, non dando la giusta importanza al valore del pasto condiviso con i compagni di classe, momento che non ha solo il fine di nutrirsi, ma anche quello di stimolare la formazione di valori molto più alti: un momento di educazione alimentare nei contenuti e nelle forme. Permettendo ai bambini di portarsi il cibo da casa non si evita l’omologazione e tantomeno non viene garantita la parità dei diritti degli studenti, così come ha sostenuto il Movimento 5 stelle, ma si accentuano sempre più le differenze: per bambini con famiglie in situazioni di fragilità e criticità economica la possibilità di consumare un pasto completo ed equilibrato è data, purtroppo, solo durante la refezione nella mensa scolastica. Non vi è una normativa che vieta di portarsi il pranzo da casa, ma il nostro Comune ha predisposto la carta del servizio ristorazione scolastica dove sono ben specificate le finalità educative della mensa e le misure di controllo per rendere tale servizio il più possibile gradevole a tutti i bambini. Ci potrebbero essere bambini che consumano il cibo della mensa ed altri che consumano il cibo portato da casa; da questo punto di vista non troviamo per nulla educativo dividere una classe nel momento del pasto: metà in refettorio e metà in classe. Le differenze sarebbero enormi creando disuguaglianze: il condividere assieme lo stesso cibo non significa omologarsi, ma è fondamentale per non accentuare le differenze. Ricordiamo inoltre che buona parte degli alimenti forniti dalla mensa scolastica sono biologici, alcuni equo e solidali e tutti a filiera corta; questo viene spiegato ai bambini ed essi vengono resi edotti dell’importanza di queste scelte, per la salute, l’ambiente, il commercio e il territorio. Se l’obiettivo è quello di evitare lo spreco alimentare, piuttosto che portarsi il cibo da casa, sarebbe opportuno attuare a pieno il patto educativo segnalato sulla carta di servizio di refezione scolastica, mettendo in sinergia scuola e famiglie senza promuoverne, come il Movimento 5 Stelle fa da tempo, la conflittualità”.