Tutela privacy, Trande “Non può ostacolare il diritto alla salute”

Modena

Il Gruppo consiliare del Partito democratico a Modena presenterà un ordine del giorno per chiedere che vengano illustrate in Consiglio comunale le conseguenze di un recente intervento del Garante della Privacy sulla possibilità per le Aziende sanitarie di condividere i dati contenuti nel fascicolo sanitario elettronico, che metterebbe a rischio il processo di unificazione del sistema informatico degli ospedali modenesi. Ecco la dichiarazione di Paolo Trande, medico e capogruppo Pd a Modena:

“Perché introdurre uno strumento come il fascicolo sanitario elettronico se poi un medico del Policlinico non potrà più consultare il referto di un esame eseguito da un proprio paziente all’ospedale di Baggiovara o in quello di Sassuolo? Si fonda su questa domanda, evidentemente retorica, l’ordine del giorno che come Gruppo Pd abbiamo deciso di presentare in Consiglio comunale a Modena dopo le recenti disposizioni in materia di privacy rese note dal Garante. Disposizione che se confermate potrebbero inficiare l’unificazione del sistema informatico degli ospedali dell’intera provincia modenese, con evidenti conseguenze negative per i cittadini. Conseguenze negative sulla continuità e la interdisciplinarietà dei percorsi diagnostico-terapeutici e conseguenze negative sul piano della ripetizione di visite ed esami con aumento della inappropriatezza e dei costi. Ad essere messo in discussione non è ovviamente il diritto alla privacy di ciascuno, ma l’eventualità che questa tutela possa ledere un altro diritto – altrettanto fondamentale – che è quello alla salute. Se, come recentemente chiarito dal Garante della Privacy, il dossier sanitario elettronico può essere costituito unicamente presso ciascun titolare del trattamento dei dati e più titolari del trattamento non possono condividere le informazioni contenute nei rispettivi dossier, per i medici di ciascuna struttura non sarà più possibile consultare l’intera storia clinica di un paziente. Informazioni che nel corso di una normale visita potrebbe essere fornite dallo stesso paziente, ma cosa accadrà, ci chiediamo, durante una situazione d’emergenza, quando la rapidità delle risposte è fondamentale per garantire la migliore assistenza possibile? Nell’ordine del giorno chiederemo che i sindaci, la Conferenza territoriale Socio-Sanitaria, l’Assemblea regionale e in ultima istanza il Parlamento si attivino per rimediare a questa “regressione”, dopo anni in cui, giustamente, abbiamo investito tante risorse nella condivisione dei dati sanitari tra territori e ospedali e tra gli ospedali e nella dematerializzazione dei dossier sanitari.”