Vignola, Clò “Mercatino del riuso: chiarire meglio il progetto”

Dai Circoli

Il segretario del Circolo Pd di Vignola e consigliere comunale Federico Clò elenca le ragioni di perplessità che il Partito democratico mantiene sul progetto del mercatino del riuso proposto dalla Giunta Smeraldi. Ecco la sua dichiarazione:

“L’idea in sé è condivisibile, ma andrebbe chiarita meglio in tutti i suoi aspetti. Ed è quello che abbiamo tentato di fare con il nostro emendamento, peraltro rigettato. Il progetto della Giunta Smeraldi di un mercatino del riuso, infatti, risponde ai bisogni delineati dal percorso di Community Lab e sostenuti dal Pd vignolese: dare risposte all’impoverimento materiale e relazionale del territorio. Riteniamo però che questo non esoneri l’Amministrazione da un’attenta valutazione dello scenario complessivo, anche normativo, in cui il progetto va a inserirsi e da un reale coinvolgimento di tutte le parti interessate, direttamente o indirettamente, nel procedimento. Infatti, come abbiamo rilevato durante la seduta del Consiglio comunale in cui si è parlato dell’argomento: in primo luogo, la normativa regionale di riferimento è in fase di riconsiderazione, anche su sollecitazione dei Comuni e delle associazioni di categoria, per cui sarebbe prudente attendere che si definisca bene il quadro normativo. L’assessore Maisani ha, inoltre, specificato che il Comune di Vignola «non sta istituendo con questo regolamento un mercatino del riuso, bensì delle iniziative di carattere sociale», ma allora non si capisce perché esso venga definito in questo modo in tutti i documenti relativi a questa delibera (e comunque, al di là della denominazione, si configura nella sostanza come un vero e proprio mercatino). Troviamo, inoltre, inopportuna la scelta di coinvolgere solo in maniera marginale le associazioni del commercio: un ascolto più attento di tutti gli attori sociali avrebbe consentito di far emergere prima alcuni aspetti del provvedimento tutt’altro che definiti. Alla luce di tutti questi elementi, abbiamo proposto un emendamento che abolisse, nell’articolato, qualsiasi riferimento alla vendita di oggetti: un modo per fare definitivamente chiarezza sulla natura di questo mercatino (solo scambio e baratto) e per salvaguardare la finalità sociale di questa iniziativa (che, come più volte sottolineato dalla maggioranza, non è il lucro). Il rifiuto della Giunta ha costretto il Gruppo Pd ad astenersi dal voto. Ma i problemi che abbiamo elencato, rimangono tali”.