Voucher, on. Baruffi “Dati allarmanti, sanzionare gli abusi”

Dai parlamentari

Nel pomeriggio il Governo ha risposto all’interrogazione del Pd, in Commissione Lavoro a Montecitorio, relativa all’utilizzo dei buoni per prestazioni di lavoro accessorio, i cosiddetti voucher. L’interrogazione, promossa anche dal deputato modenese del Pd Davide Baruffi e a prima firma del riminese Tiziano Arlotti, muove dal vero e proprio boom dei voucher. “Avevamo segnalato per tempo il rischio che, con un ampliamento generalizzato dei criteri di utilizzo, si potessero spalancare le porte a forme di abuso. Ora i numeri sembrano purtroppo confermare i nostri timori” commenta l’on. Baruffi. Il Governo, nella propria risposta, si è impegnato a dare corso al monitoraggio richiesto, a stipulare la convenzione con Inps e Inail per meglio incrociare le banche dati e i controlli, e a sanzionare gli abusi.

Non sono ancora disponibili i dati completi del 2015 ma, anche fermandosi al primo semestre, il numero dei voucher venduti (quasi 50 milioni) supera di circa il 75% quello del primo semestre 2014 (che pure si era rivelato un anno record con poco meno di 70 milioni) e certifica quella che ormai tutti considerano una vera esplosione. Giova ricordare che nel 2012 la consistenza era poco al di sotto dei 24 milioni. Non dissimili i numeri sui lavoratori coinvolti: passano infatti dai 366mila del 2012 a oltre 1 milione del 2014. “Avevamo segnalato per tempo al Governo il rischio che, con un ampliamento generalizzato dei criteri di utilizzo, si potessero spalancare le porte a forme di abuso e balcanizzazione del mercato del lavoro. Ora i numeri sembrano purtroppo confermare i nostri timori” commenta Davide Baruffi, che già si era occupato in prima persona della vicenda in qualità di relatore del decreto legislativo 81/2015, che ha riordinato le tipologie contrattuali presenti nel nostro ordinamento. “C’è una contraddizione evidente – prosegue il deputato modenese – tra gli sforzi compiuti in questi mesi, da un lato, per superare la precarietà e la parasubordinazione a favore del lavoro stabile o a tempo determinato, e l’aver liberalizzato, dall’altro, la forma più precarizzante di lavoro, che coinvolge soprattutto gli under35”. La vera anomalia del mercato del lavoro si sta rivelando proprio il lavoro accessorio, che fra tutti è il meno tutelato. Il Governo, nella propria risposta, si è impegnato a dare corso al monitoraggio richiesto, a stipulare la convenzione con Inps e Inail per meglio incrociare le banche dati e i controlli, e a sanzionare gli abusi. “Bene, prendiamo atto – conclude Davide Baruffi – ma a mio avviso il problema resta a monte: i voucher erano nati per far emergere il lavoro nero, soprattutto in alcuni settori come l’agricoltura, mentre ora ce li ritroviamo ovunque e con percentuali fuori controllo. Aspetteremo i dati complessivi e incalzeremo il Governo a dare corso alle misure annunciate, ma resto convinto che una correzione della norma alla fine si renderà necessaria. Se i contratti “buoni” sono cresciuti nel 2015 grazie ai forti incentivi (parzialmente confermati anche per il 2016 e che in ogni caso faranno argine per un triennio), cosa accadrà quando gli sgravi contributivi finiranno? Prevenire è sempre meglio che curare, anche per non disperdere il lavoro positivo realizzato in questo anno” conclude Baruffi.