Spreco, Patriarca “Pronto testo unificato per confronto in Commissione”

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Il Comitato tecnico ha licenziato un primo testo di legge sul tema della lotta allo spreco alimentare, sul quale si aprirà ora il confronto in Commissione Affari sociali. Componente del comitato anche il deputato modenese del Pd Edoardo Patriarca. Ecco la sua dichiarazione:

“Le eccedenze alimentari raggiungono ogni anno le 6 milioni di tonnellate, pari a circa il 17% della produzione totale di cibo. Di queste solo 500 mila tonnellate vengono attualmente recuperate a fini alimentari per persone indigenti, mentre il resto, ossia 5,5 milioni sono ad oggi destinate ad altri usi, quali ad esempio la produzione di mangimi, le biomasse, o peggio ancora vengono semplicemente distrette. Uno spreco reso ancor più intollerabile se si considera l’altrettanto vasta parte di popolazione che vive in condizioni di bisogno. Nel corso dell’ultimo anno sono stati diversi i contributi su questo tema: dalla Carta di Milano, che vede nella lotta contro lo spreco alimentare una delle direttrici attraverso cui risolvere il problema della fame, all’enciclica “Luadato sì” di Papa Francesco che sul tema dello spreco e dello scarto dedica ampi paragrafi, fino al vertice internazionale del G20, che vi ha dedicato una apposita sessione. In Italia sono attive diverse iniziative fra aziende produttrici, marchi della grande distribuzione ed enti del Terzo settore, che nel tempo hanno consentito di ottenere buoni risultati. Azioni che potrebbero essere ulteriormente incentivate attraverso una legge che rafforzi e migliori l’esperienza già maturata. Il comitato tecnico di cui ho fatto parte ha licenziato un primo testo, su cui ora si aprirà il confronto in Commissione Affari sociali, per poi passare, si spera presto, in Aula. Il testo non si concentra solo all’ambito alimentare, ma allarga la possibilità di recupero anche ad altri prodotti, primi fra tutti quelli farmaceutici. Fra gli obiettivi che vengono individuati come prioritari per la futura legge quello di favorire il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari a fini di solidarietà sociale destinandole in via prioritaria all’utilizzo umano, contribuire inoltre alla riduzione della quantità di rifiuti prodotti nel corso della fase produttiva, riducendo anche il ricorso alla discarica per i biodegradabili. Cioè che ci si propone quindi è l’introduzione di misure di semplificazione per la cessione gratuita degli alimenti a fini di solidarietà, introducendo anche incentivi fiscali per l’acquisto di beni mobili strumentali da parte degli enti del Terzo settore.”

(fonte immagine: urbantimes.co)