Direzione, Lucia Bursi “Alcune regole servono, non sono solo forma”

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Ecco il commento e l’analisi del segretario provinciale del Pd Lucia Bursi sulla Direzione provinciale tenutasi lunedì 30 novembre:

“L’ultima Direzione provinciale del partito ha riservato qualche sorpresa e ha fatto nascere una coda polemica che, forse, va chiarita. Cominciamo dall’ordine del giorno sulla Legge di stabilità. I contenuti del testo erano stati condivisi con i nostri amministratori locali e consegnati ai parlamentari per sostenere le politiche degli enti territoriali, in particolare quelli delle zone del terremoto. Secondo consuetudine, gli ordini del giorno vengono presentati in anticipo, in modo da poter consentire una lettura preventiva ai componenti della Direzione e trovare soluzioni condivise nel caso vi siano osservazioni. In questo caso non è successo, ma la Direzione provinciale ha deciso di metterlo comunque ai voti solo vista l’urgenza. Il giorno dopo, infatti, sarebbe iniziato l’iter della Legge di stabilità alla Camera e il sostegno alle richieste dei nostri territori doveva arrivare formalmente ai nostri deputati. Le modalità di presentazione dell’odg, affrettate e senza essere contemplate nell’ordine del giorno della Direzione, non hanno consentito la doverosa conciliazione di posizioni differenziate che si erano comunque evidenziate nel dibattito e, quindi, ho ritenuto di astenermi. La mia astensione è motivata, quindi, da ragioni di metodo. Le riflessioni che a mio avviso vanno fatte sono relative alla fiscalità locale nel suo complesso. Infatti, se per alcuni Comuni è possibile programmare interventi, per altri non sarà così: queste differenze tra Comuni dello stesso territorio non devono esserci. Sono d’accordo con la riflessione fatta da Renzi quando ha detto che è tempo di pensare a una local tax: solo una fiscalità locale chiara e stabile può consentire ai Comuni di programmare politiche di bilancio pluriennali.

Quanto alle dimissioni del presidente della Direzione provinciale Giovanni Taurasi, la decisione è stata una sorpresa per tutti. Sollecitato da alcuni interventi, lo stesso Taurasi, a fine riunione, ha più diffusamente motivato la sua decisione, ma ha anche ribadito che, nonostante le mie ripetute sollecitazioni a ripensarci e ad almeno sospendere le dimissioni, la decisione rimane. Desidero, quindi, ringraziare Taurasi per il prezioso lavoro svolto in questi due anni e voglio rassicurarlo che le considerazioni da lui espresse sull’attività del partito, a tutti i livelli, almeno al livello locale saranno oggetto di approfondimento. Come prezioso è stato il lavoro da lui svolto nella stesura del nuovo regolamento della Direzione: era stato lui stesso a sottolineare, a più riprese, il tema della scarsa partecipazione agli organismi, fondamentale per la vita del partito. E aveva anche già aperto a soluzioni condivise sugli eventuali problemi che l’applicazione del regolamento avrebbe potuto aprire. E’ un peccato che non tutti abbiano seguito la sua presentazione fin dall’inizio. Si sarebbero potuti evitare inutili fraintendimenti. Perché in fondo le regole, soprattutto quelle che sostengono la partecipazione, non sono solo forma, ma anche sostanza. E un partito che si vuole presentare come serio e trasparente davanti ai propri elettori, lo deve essere anche nella propria vita interna. Confido comunque che, con gli opportuni approfondimenti, il lavoro svolto dal gruppo di lavoro Regolamento della Direzione potrà essere portato a termine”.