Clima, Vaccari “Nuova politica energetica e fiscalità ambientale”

Dai parlamentari

“Senza modificare profondamente l’attuale sistema produttivo non sarà possibile mitigare il riscaldamento globale. Servono una nuova politica energetica e una nuova fiscalità ambientale”: il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari, segretario della Commissione Ambiente, è intervenuto oggi in Aula nell’ambito della discussione sulle mozioni sui cambiamenti climatici.

In contemporanea con Cop21, a Parigi, l’Aula del Senato ha discusso le mozioni presentate sul tema dei cambiamenti climatici. Nella discussione è intervenuto anche il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari, segretario della Commissione Ambiente, che chiudendo la discussione in Aula ha sottolineato alcuni dei punti innovativi contenuti nella mozione della maggioranza, a prima firma della senatrice Puppato. “Senza modificare profondamente l’attuale sistema produttivo non sarà possibile mitigare il riscaldamento globale – ha sostenuto Vaccari – Serve, quindi, una nuova politica energetica che favorisca l’utilizzazione di tecnologie e fonti energetiche a basse emissioni di carbonio e definisca una vera e propria “road map” di decarbonizzazione che riguardi tutti i settori. Mentre, sull’altro versante, occorre adottare una nuova fiscalità ambientale, pressoché assente nel nostro Paese”. E, se il Collegato ambientale diventerà legge entro il 2015, già si potrebbero adottare provvedimenti che vanno in questa direzione: prevede, infatti, l’istituzione delle Oil free zone, sul modello delle aree denuclearizzate. “La costituzione di tali aree – ha spiegato Vaccari – viene promossa dai Comuni interessati. Si tratta di scelte di programmazione del territorio volte a favorire uno sviluppo economico in chiave di sostenibilità del territorio in alternativa a un modello basato sui combustili fossili”. Quanto all’introduzione di una fiscalità ambientale “E’ opportuno – ha chiarito Vaccari – che i sistemi fiscali avvantaggino l’uso di risorse ambientali rinnovabili e penalizzino quello di fonti fossili determinanti inquinamento ed emissioni climalteranti. A ciò si aggiunta la necessità di una revisione dell’Iva con l’obiettivo di riorientare il mercato verso modi di produzione e consumo sostenibili: ad esempio, si potrebbe prevedere un regime di Iva agevolata per quei manufatti realizzati con materiale riciclato. Queste – ha concluso Stefano Vaccari – sono tutte indicazioni da tradurre con urgenza in misure concrete se davvero vogliamo contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici”.