Lussemburgo, Baruffi “Costruiamo il ‘pilastro sociale’ della Ue”

Dai parlamentari

Il deputato modenese del Pd Davide Baruffi è in Lussemburgo per partecipare alla riunione dei presidenti delle Commissioni Lavoro e Politiche sociali della Ue che il Paese ha organizzato nel semestre di sua presidenza dell’Unione Europea. Baruffi, componente della Commissione Lavoro della Camera, partecipa alla riunione, così come nei semestri precedenti è stato a Roma e a Riga in Lettonia, in sostituzione del presidente Cesare Damiano. Ad accogliere i parlamentari provenienti da tutta Europa il presidente del parlamento lussemburghese Mars Di Bartolomeo e il presidente della Commissione Lavoro Georges Engel. Ecco una sintesi del discorso tenuto da Davide Baruffi:

“La crisi esplosa nel 2008 ha provocato numerose conseguenze negative. Di alcune di queste – come l’aumento delle sofferenze bancarie e il deterioramento dei saldi di finanza pubblica – l’Unione si è occupata a tempo pieno. Di altre conseguenze – la contrazione della domanda complessiva e degli investimenti, la riduzione del tasso di innovazione e della produttività, l’aumento della disoccupazione e della povertà – si è occupata molto meno. Finendo per non accorgersi (o per ignorare colpevolmente) che molte delle ricette adottate per curare i primi mali hanno aggravato i secondi, con ricadute molto negative sull’economia e la coesione sociale dei paesi più fragili ed esposti. Se oggi vogliamo rilanciare l’Unione serve un cambiamento radicale. Su più fronti naturalmente, a partire dal fatto che essa torni ad essere uno strumento di crescita e integrazione. Per questo la costruzione di un “pilastro sociale” è essenziale. L’obiettivo di conquistare la “tripla A sociale” per l’Europa è una bella e positiva suggestione. Perché non resti un’evocazione o uno slogan per convegni occorrono cambiamenti concreti e rilevanti. A partire da un bilancio dell’Unione con maggiori risorse destinate alla crescita e alla coesione, al lavoro e alla formazione, al contrasto alla povertà. Le regole di convergenza fiscale per i Paesi membri devono premiare concretamente la crescita e la coesione ovvero investimenti, ricerca e formazione. Da sostenere anche la spesa di protezione sociale se coerente con obiettivi e strumenti concordati in sede comunitaria. Occorrono, infine, obiettivi e parametri stringenti di convergenza sociale verso l’alto, non subordinati ma integrati a quelli della convergenza fiscale. Serve, quindi, una integrazione della dimensione sociale nelle altre politiche dell’Unione e nella procedura del semestre europeo. Siamo la generazione che ha ricevuto l’Europa unita in eredità dai nostri padri. Proviamo ad essere all’altezza delle sfide del nostro tempo per non consegnare ai nostri figli un fallimento”.

Al centro della foto i due presidenti ospiti: quello del Parlamento lussemburghese Mars Di Bartolomeo e quello della Commissione Lavoro Georges Engel. Ai lati Davide Baruffi e il sen. Pagano in rappresentanza del Senato italiano