Povertà, Patriarca “Urgente introdurre il reddito di inserimento sociale”

Dai parlamentari

“Un provvedimento di contrasto alla povertà non è spesa sociale, non è assistenzialismo o solo trasferimento di denaro, ma un investimento strategico per la ripresa economica del Paese”: il deputato modenese del Pd Edoardo Patriarca, componente della Commissione Affari sociali della Camera, commentando i dati sulla povertà assoluta 2014 dell’Istat, ribadisce la necessità di adottare un provvedimento adeguato come il cosiddetto Reis, reddito di inserimento sociale, proposto dall’Alleanza contro le povertà. “Sul tema anche il Consiglio comunale di Carpi ha approvato una specifica mozione in appoggio all’iniziativa promossa da Libera – aggiunge Patriarca – Come parlamentare Pd mi impegnerò, insieme ai colleghi, affinché all’interno della prossima Legge di stabilità ci sia un provvedimento ad hoc che vada in questa direzione”. Ecco la sua dichiarazione:

“È stato reso noto l’ultimo report di Istat sulla povertà assoluta 2014. Dopo due anni di aumento, gli ultimi dati rilevano che la povertà assoluta è stabile a livello nazionale, con un lieve miglioramento nei piccoli comuni del Mezzogiorno. Un segnale timido di inversione di tendenza, non sufficiente per contrastare la povertà assoluta nel nostro Paese. Un provvedimento adeguato, già proposta dalla Alleanza contro la povertà con il Reis (reddito di inserimento sociale), appare urgente. Più volte abbiamo ribadito che un provvedimento di contrasto alla povertà non è spesa sociale, non è assistenzialismo o solo trasferimento di denaro, ma un investimento strategico per la ripresa economica del Paese. Nel 2014, 1 milione 470mila famiglie (il 5,7% delle famiglie residenti) risultano in condizione di povertà assoluta in Italia, per un totale di 4 milioni e 102mila individui (6,8% dell’intera popolazione). Tra le persone coinvolte, 1 milione 866mila risiedono nel Mezzogiorno (l’incidenza è del 9%), 2 milioni 44mila sono donne (l’incidenza è del 6,6%), 1 milione 45mila sono minori (l’incidenza è del 10%), 857mila hanno un’età compresa tra 18 e 34 anni (8,1%) e 590mila sono anziani (l’incidenza è del 4,5%). La povertà assoluta è sostanzialmente stabile anche sul territorio, si attesta al 4,2% al Nord, al 4,8% al Centro e all’8,6% nel Mezzogiorno. Nonostante il calo (dal 12,1 al 9,2%), la povertà assoluta rimane quasi doppia nei piccoli comuni del Mezzogiorno rispetto a quella rilevata nelle aree metropolitane della stessa ripartizione (5,8%). Il contrario accade al Nord, dove la povertà assoluta è più elevata nelle aree metropolitane (7,4%) rispetto ai restanti comuni (3,2% tra i grandi, 3,9% tra i piccoli). L’incidenza di povertà assoluta scende all’aumentare del titolo di studio: se la persona di riferimento è almeno diplomata, l’incidenza (3,2%) è quasi un terzo di quella rilevata per chi ha la licenza elementare (8,4%). Inoltre, la povertà assoluta, si mantiene al di sotto della media tra le famiglie di ritirati dal lavoro (4,4%), sale al 9,7% tra le famiglie di operai per raggiungere il valore massimo tra quelle con persona di riferimento in cerca di occupazione (16,2%). Sul tema contrasto alla povertà anche il Consiglio comunale di Carpi ha approvato una specifica mozione in appoggio all’iniziativa promossa da Libera. Come parlamentare Pd mi impegnerò, insieme ai colleghi, affinché all’interno della prossima Legge di stabilità ci sia un provvedimento ad hoc che vada in questa direzione”