Riforma, Lucia Bursi “Finalmente si torna a investire sulla scuola”

Segreteria

Con il voto della Camera, diventa legge la riforma della scuola voluta dal Governo Renzi. “Al di là delle polemiche, si tratta di un testo articolato, di molto migliorato grazie al lavoro dei nostri parlamentari – dice il segretario provinciale del Pd Lucia Bursi – che garantisce investimenti sulla scuola, nuove assunzioni, il potenziamento delle materie insegnate e nuove opportunità per gli studenti di conoscere il mondo del lavoro”. Ecco la dichiarazione di Lucia Bursi:

“Cambiare nel mondo della scuola italiana è sempre molto complicato, lo dimostrano le riforme precedenti, comprese quelle messe a punto dai Governi di centrosinistra. Al di là delle polemiche, comunque, io penso che la riforma “La Buona scuola” sia un passo importante nella direzione dell’innovazione del Paese. Il Parlamento ha approvato un testo articolato, molto migliorato rispetto a quelle originale anche grazie al lavoro dei nostri parlamentari, in particolare di Manuela Ghizzoni che, in quanto componente della Commissione Istruzione, ha saputo garantire un apporto prezioso, tecnicamente qualificato e appassionato. La riforma, per la prima volta dopo anni e Governi che hanno saputo solo imporre tagli, garantisce nuovi investimenti sulla scuola e vera autonomia alle istituzioni scolastiche. Troveranno nella scuola stabile occupazione ben 100mila persone che – fatto ancora più rilevante – andranno ad occupare 55mila nuovi posti di lavoro, di cui quasi 4mial nella sola Emilia-Romagna. Si pongono le condizioni per superare le famigerate “classi pollaio”, si potenzia l’apprendimento delle discipline artistiche-linguistiche-giuridiche e si consolida, con un apposito investimento finanziario, quell’alternanza scuola-lavoro (200 milioni di investimenti) che è il presupposto per cancellare lo scollamento oggi esistente tra i due mondi. Con la riforma si valorizza il lavoro come spazio educativo, un modello che supera la concezione gentiliana della scuola, coinvolge gli studenti dei tecnici e i liceali e fa uguale riferimento sia al mondo produttivo che al terziario. Ingenti risorse, infine, sono destinate all’aggiornamento professionale degli insegnanti e al riconoscimento del loro impegno (620 milioni di euro annui). Sono tutte misure che puntano a rimetterci al passo con le migliori esperienze europee: se vogliamo che la scuola torni ad essere quell’ascensore sociale che tutti auspichiamo, occorre investire e innovare. Il provvedimento, nel suo complesso, tocca molti aspetti organizzativi della scuola: ci vorrà un periodo di rodaggio perché arrivi a funzionare al meglio. In questo periodo rimarrà inalterato l’impegno del Pd e dei suoi parlamentari, nel dialogo con tutte le componenti della comunità scolastica. Così come inalterato rimane il nostro impegno a garantire che l’avvio del prossimo anno scolastico avvenga in maniera regolare e con un organico di fatto adeguato alle esigenze”.