Nidi, Baracchi “Non si cancelli il passato, ma oggi esigenze sono diverse”

Modena

“Non rinunciamo a una storia di eccellenza, ma bisogna essere in grado di dare risposte ai bisogni delle famiglie che, nel tempo, sono cambiati”: la responsabile Scuola della Segreteria provinciale del Pd Grazia Baracchi interviene nel dibattito accesosi dopo la chiusura del nido Todi. Ecco la sua dichiarazione:

“La questione dei servizi educativi rivolti ai bambini fino a 6 anni è, oggi, particolarmente complessa e come partito abbiamo cominciato a discuterne già da diversi mesi. Abbiamo aperto il confronto con gli amministratori delle diverse realtà locali, ma anche con la Regione. Quello su cui, a diversi livelli, si sta ragionando è come strutturare i “nuovi servizi educativi”: non significa certo rinunciare a una storia di eccellenza, ma essere in grado di dare risposte a bisogni che, nel tempo, sono cambiati. Infatti non è solo un problema economico, legato ai magri bilanci comunali, è proprio il contesto sociale che è mutato. A nessuno verrebbe mai in mente di disconoscere l’immenso valore di un modello educativo che è stato preso come esempio, negli anni, anche da altre città e da realtà anche molto lontane geograficamente dalle nostre. Ciascuno di noi, soprattutto chi lavora nella scuola, non può non provare gratitudine e grande stima per chi ha pensato, voluto, costruito e dato vita al modello dei nidi a Modena. Bisogna, però, prendere atto che le sfide odierne sono diverse e cominciare a sperimentare modelli che incontrino le nuove esigenze delle famiglie, senza rinunciare alla qualità educativa. I tempi di lavoro sono oggi molto diversificati, i genitori, spesso, lavorano la sera, il sabato e nei festivi, soprattutto nelle coppie più giovani, per fortuna, il lavoro di cura dei bambini è abbastanza condiviso. Molte famiglie, poi, contano almeno un genitore alle prese con una crisi occupazionale che decurta il budget di spesa a disposizione. A ciò si aggiungano le diverse etnie presenti tra le giovani coppie e, quindi, modelli culturali differenti. La sfida rimane quella di portare tutti i bambini all’interno delle strutture educative. Tutti noi, e come Partito democratico lo stiamo già facendo, dobbiamo interrogarci su come affrontare questa sfida coniugando qualità dell’offerta formativa, sostenibilità e accessibilità dei servizi. Siamo pronti a confrontarci con i territori, gli amministratori, gli operatori, gli educatori e i sindacati”.