Esplorare tutte le possibilità affinché il Carpi possa disputare il prossimo campionato di Serie A al Cabassi, ma no a soluzioni che finiscano con il gravare da un punto di vista economico esclusivamente sull’Amministrazione comunale: è questa la posizione espressa dal Pd carpigiano in merito alla scelta del futuro stadio per il neo-promosso Carpi Fc 1909. Ecco la nota del Pd carpigiano:
“La straordinaria avventura sportiva del Carpi, a pochi giorni dalla fine del campionato e a pochi mesi dall’inizio del prossimo in Seria A, ci fa riflettere sulle soluzioni più appropriate circa la sede delle future partite. Lo stadio Cabassi, infatti, non è a norma per il nuovo campionato e senza ingenti lavori di ristrutturazione, non potrà ospitare la nostra squadra biancorossa e i suoi avversari. In questa situazione, cosa è meglio proporre? Pensare subito ad uno stadio alternativo al nostro? O provare tutte le vie possibili per far sì che il Carpi Fc 1909 possa restare a giocare nella nostra città? Il Pd carpigiano non ha dubbi: ben vengano gli sforzi tra Amministrazione e il Carpi Fc 1909 per tenere il campionato a Carpi, cosa che riteniamo un bene per l’intera nostra comunità. Nello specifico, la proposta del sindaco Alberto Bellelli che prevede un lungo diritto di superficie dello stadio a favore della società Carpi Calcio, in cambio dei lavori di adeguamento, ci sembra collaborativa e di buonsenso. Non è un caso che simili accordi siano già stati seguiti da altre società di serie A come Juventus, Udinese, Sassuolo e Torino. Disponibilità dell’Ente pubblico e investimenti a carico del privato: un’indispensabile collaborazione che consentirebbe a Carpi di vivere il sogno della Serie A al Cabassi. In alternativa è da considerarsi positiva anche l’ipotesi di una modifica in termini temporali ed economici della convenzione in essere tra società ed amministrazione, basandosi sul principio che, a fronte di una capienza aumentata da un intervento del Carpi Fc 1909, via sia una relativa crescita dei costi di gestione. Entrambe le ipotesi presuppongono una suddivisione dei costi tra Comune e privato ed una visione sportiva ed imprenditoriale di medio periodo. Quello che non è percorribile, invece, è l’impegno della sola Amministrazione (insostenibile per le casse comunali e per le priorità della città) a fronte del pagamento da parte della società di un affitto. Il ragionamento che il patron Bonacini ha recentemente svolto nella sua intervista televisiva, nel quale spiegava la difficoltà di sostenere il rischio d’investimento rispetto gli adeguamenti richiesti per il massimo campionato, è assolutamente comprensibile da un punto di vista imprenditoriale, ma non può avere come conseguenza che sia l’Ente locale da solo a sostenere questo rischio.
Il Partito democratico fa il tifo perché una soluzione si trovi “in casa”!”.