Riordino territoriale, Lucia Bursi “Il Pd promuove confronto con territori”

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“Il riordino territoriale in Emilia-Romagna – La riforma del sistema di governo regionale e locale”: è questo il titolo dell’incontro pubblico organizzato per il pomeriggio di venerdì prossimo dal Partito democratico. Parteciperanno l’assessore al Riordino istituzionale della Regione Emilia-Romagna Emma Petitti, il presidente della Provincia di Modena Gian Carlo Muzzarelli e il segretario provinciale del Pd Lucia Bursi. Saranno, inoltre, presenti i consiglieri regionali modenesi del Partito democratico. L’appuntamento è, quindi, per venerdì 8 maggio, a Modena, presso Palazzo Europa, a partire dalle ore 16.00. Il commento del segretario provinciale del Pd Lucia Bursi:

“Il nuovo assetto istituzionale, oggi in fase di prima elaborazione da parte degli organi amministrativi regionali, deve nascere e svilupparsi da un ampio confronto politico in grado di far emergere un disegno condiviso. In questo senso è necessario che il percorso di riforma goda di una dinamica di ascolto ampia ed efficace che coinvolga gli amministratori locali in un percorso partecipativo per comprendere quali siano le attese nei confronti del nuovo modello istituzionale che ci vedrà protagonisti nei prossimi anni. Solo una profonda relazione coi territori può infatti essere la base per creare un rapporto più stretto e collaborativo fra istituzioni e cittadini, più che mai necessario oggi alla luce anche delle risultanze – in termini di affluenza – dell’ultima tornata elettorale. Questo è quanto si legge nel documento elaborato il 27 marzo scorso dall’Assemblea provinciale del Partito democratico modenese sul tema del riordino territoriale. Un contributo affidato proprio in quell’occasione al candidato alla segreteria regionale del Pd Paolo Calvano, ospite dell’assemblea. Siamo più che mai convinti che il serbatoio di capacità politica ed amministrativa a disposizione del nostro partito e dei suoi amministratori sia in grado di immaginare per l’Emilia-Romagna un futuro istituzionale che non sia la mera attuazione della Legge 56, ma la definizione di un vero nuovo modello di governance, con responsabilità e mansioni chiare per i diversi livelli amministrativi, semplificando la macchina istituzionale e liberando al contempo risorse utili allo sviluppo di progetti per il territorio. Se le Unioni dei Comuni sono in questo senso un utile strumento per compattare il territorio, concretizzando quel livello intermedio del quale oggi siamo alla ricerca, le fusioni possono rappresentare invece la nuova frontiera della gestione integrata dei servizi. Soggetti da includere nel più ampio concetto di Area vasta, non come livello da istituzionalizzare, ma come luogo di ricomposizione di temi più ampi.”

riordino territoriale_8 maggio