Direzione, Lucia Bursi “Il Pd, una macchina da rimettere in moto”

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La Direzione provinciale del Partito democratico ha approvato il documento politico-programmatico presentato dal segretario provinciale Pd Lucia Bursi che, partendo dalla situazione nazionale e regionale, presenta le linee dell’azione politica del partito a livello locale. Fondamentale il ruolo dei segretari di Circolo e del coordinamento delle Zone. E’ nei Circoli che si sviluppa la discussione sulla forma di partito del futuro, sostenibile anche in termini economici, ma soprattutto adeguato ai cambiamenti.

“Ridisegnare gli organismi, rivedere la nostra organizzazione, rimettere in moto una macchina che è stata progettata in un tempo diverso da quello che viviamo oggi”: il segretario provinciale del Pd Lucia Bursi ha presentato alla Direzione provinciale del partito, nella riunione di sabato 14 febbraio, un complesso documento politico-programmatico che, partendo dalla situazione nazionale e regionale, presenta le linee dell’azione politica del partito a livello locale. Da una parte la soddisfazione per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica Sergio Mattarella e per la conferma della responsabilità del governo regionale in capo al Pd con l’elezione del modenese Stefano Bonaccini a presidente della Regione, dall’altra la preoccupazione per l’acuirsi del malessere sociale che rende urgente il piano di riforme e cambiamenti strutturali in grado di liberare le energie e le grandi potenzialità del Paese. “Le riforme sono la strada necessaria – ha confermato Lucia Bursi – Occorrono riforme di qualità, efficaci e giuste. Un programma di riforme che ha bisogno di essere supportato a ogni livello, rinnovando l’impegno, attraverso il lavoro dei parlamentari modenesi, nel confronto politico locale con i diversi portatori di interesse sulle riforme in cantiere”. Anche la legislatura regionale dovrà svilupparsi attraverso un’azione politica improntata a criteri di forte innovazione politica e programmatica. E alle porte c’è il congresso per la scelta del nuovo segretario regionale del Pd: “Al progetto amministrativo – ha detto Lucia Bursi – deve essere affiancato un progetto politico forte. Dobbiamo eleggere un nuovo segretario regionale e un nuovo gruppo dirigente che sappiano farsi carico del rilancio del nostro partito. Opportuno in questo percorso, al di là dei nomi, proporre un contributo da parte di Modena attraverso il coinvolgimento dell’Assemblea provinciale”. Quanto alle priorità politiche a livello locale, nel documento, si ribadisce la volontà di rilanciare l’azione del partito dando spazio, in prima battuta, ai Circoli e alle Zone. “Si propone un programma di formazione continua per i segretari – ha ribadito Lucia Bursi – sui temi sociali, economici e culturali e con periodici incontri con i parlamentari, gli europarlamentari e i consiglieri regionali del Pd. Occorre essere nei luoghi e nei segmenti del vivere sociale che oggi non si sentono rappresentati dal Pd. Per recuperare quest’area, è necessario mettere le nostre sedi a disposizione anche di percorsi e progetti di partecipazione e cittadinanza attiva”. A questo si affianca un programma di lavoro e di incontri sulla società che cambia e sulle capacità di risposta della politica con appuntamenti di riflessione sociale e approfondimento politico. “Noi democratici modenesi – ha ripetuto Lucia Bursi – vogliamo una politica di servizio che sappia mettere etica, legalità e trasparenza alla base del nostro agire rifiutando ogni compromesso morale”. In contemporanea si apre la riflessione sul partito del futuro: “I Circoli – ha concluso Lucia Bursi – sono la sede naturale dove far crescere la discussione su quale forma di partito vogliamo, perché la rimodulazione della struttura partito, delle logiche e delle sedi, delle modalità operativo sono ormai temi ineludibili: l’abolizione del finanziamento ai partiti e la natura stessa del Pd di oggi comportano logiche organizzative e di autofinanziamento diverse. Lavoriamo per rendere sostenibile la nostra struttura-partito, anche in termini economici, e adeguarla ai cambiamenti”.

La Direzione, dopo che numerosi interventi hanno sottolineato l’importanza del tema, ha anche dato mandato alla Segreteria di approntare un ordine del giorno che condanna le illegalità accertate dalle inchieste sulla criminalità organizzata e nel contempo esprime vicinanza agli amministratori impegnati sul territorio, spesso oggetto di strumentalizzazione e generalizzazioni anche quando neppure iscritti nel registro degli indagati.