Imu agricola, Vaccari e Guerra “Urgente azione certa e definitiva”

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«Doveroso sospendere l’applicazione di un criterio, quello altimetrico, risultato più che mai inadeguato, compensando i Comuni per i mancati introiti del 2014. Nel frattempo riteniamo altrettanto indispensabile inserire la questione Imu agricola nel più ampio percorso avviato per la definizione della cosiddetta local tax, per giungere a parametri di pagamento davvero ispirati a logiche riformatrici e oggettive.» È quanto si legge nella lettera indirizzata al presidente del Consiglio e ai ministri di Agricoltura, Economia e Affari regionali, da un nutrito gruppo di senatori del Pd, fra cui anche i modenesi Stefano Vaccari e Maria Cecilia Guerra.

Ha ricevuto una prima informale risposta la lettera indirizzata al presidente del Consiglio e ai ministri di Agricoltura, Economia e Affari regionali, da un nutrito gruppo di senatori del Pd, fra cui anche i modenesi Stefano Vaccari e Maria Cecilia Guerra. Attraverso il sottosegretario all’Economia Baretta, infatti, il Governo ha fatto sapere di essere al lavoro per trovare una soluzione entro il 21 gennaio prossimo, giorno in cui è attesa la sentenza del Tar sul ricorso presentato da alcuni Comuni sulle modifiche introdotte ai criteri di applicazione dell’imposta. “Urgente – sottolineano Guerra e Vaccari – un intervento certo e definitivo. Non abbiamo alcun dubbio sulla generalizzata consapevolezza delle conseguenze negative prodotte dall’introduzione del solo criterio altimetrico della residenza municipale per delineare l’area di disagio dell’attività agricola. Riteniamo inoltre assolutamente indispensabile inserire la questione Imu agricola nel più ampio alveo delle riforme. Il cammino avviato sulla fiscalità e sul catasto e, in particolare, la parte che riguarda la definizione dell’autonomia finanziaria dei Comuni (c.d. local tax) rappresentano l’ambito “naturale” dei principi condivisi della certezza del diritto e della semplificazione, in cui definire la compartecipazione del comparto agricolo, secondo equità e sostenibilità economica. Diventa, quindi, doveroso sospendere l’applicazione di un criterio, quello altimetrico, risultato più che mai inadeguato, ed impostare a partire da quest’anno, nuovi parametri ispirati a logiche davvero riformatrici e oggettive. A questo scopo auspichiamo un pronto intervento non solo dei ministri competenti, ma anche dello stesso presidente del Consiglio, per giungere ad una soluzione definitiva che anticipi l’ormai imminente sentenza del Tar sulla materia.”

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