Arletti “25 anni da caduta Muro e tanto lavoro da fare per l’Europa”

Elezioni regionali

Simona Arletti, candidata Pd al Consiglio regionale, parte dal 25esimo anniversario della caduta del Muro di Berlino, per fare il punto sugli impegni presi per sfruttare al meglio le possibilità offerte dall’Unione e dal piano 2014-2020.

Il 9 novembre 2014 cade la ricorrenza dei venticinque anni dalla caduta del muro di Berlino, un evento determinante per storia dell’Unione Europea. Ed è proprio l’Europa uno dei temi su cui si propone di lavorare Simona Arletti, candidata PD alle elezioni regionali. “La storia dell’Unione europea in questi anni si è sviluppata tra luci e ombre, tra grandi successi e cocenti sconfitte, ma continua a rappresentare un percorso appassionante grazie al quale molti importanti Paesi del nostro continente stanno sperimentando nuove forme di dialogo, di cooperazione e di integrazione di politiche, con l’obiettivo di affrontare insieme le grandi sfide della complessità contemporanea” spiega Arletti che per dieci anni ha lavorato con la delega alle Politiche Europee come assessore al Comune di Modena “Tra le grandi politiche dell’Unione che in questi anni hanno conosciuto un grande sviluppo vi è la Politica regionale e di coesione economica e sociale, che intende sostenere, in particolare in questo grave momento di recessione e crisi economica globale, il “sistema Europa”, puntando a ridurre gli squilibri a livello di sviluppo tra le regioni dell’Unione europea e a promuovere l’attrattività e la competitività dei territori. Specificatamente su queste politiche e sugli strumenti di finanziamento che esse lanciano, le Regioni giocano un ruolo fondamentale. Infatti forse non tutti sanno che gli enti regionali non solo rappresentano gli organi di gestione dei fondi europei chiamati Strutturali, ma costituiscono un interlocutore fondamentale per la stessa Commissione europea nel momento di ideazione, definizione e lancio dei Programmi Operativi che dovranno regolare finalità e tipologia di intervento di tali fondi, sia per quanto riguarda gli investimenti in opere del settore pubblico e il sostegno alle PMI (Fondo europeo di Sviluppo Regionale), sia relativamente al rafforzamento del mercato del lavoro e alla lotta alla disoccupazione (Fondo Sociale Europeo). Parliamo di circa 2 miliardi di euro per la Regione Emilia-Romagna per il periodo 2014-2020, di un ammontare di contributi importante dunque, che può, se usato virtuosamente e con approccio strategico, cambiare il volto dei nostri territori. La Regione quindi appare avere un ruolo essenziale sia nella attività di definizione di questi fondi, di concerto con la Commissione europea, sia nella loro attuazione.” Nella fase attuale, la Regione Emilia-Romagna, tra le prime in Italia ad attrezzarsi sulle relazioni con l’Europa per quanto riguarda la politica regionale e di coesione, sta aspettando il nulla osta da Bruxelles per i Programmi Operativi proposti e intende lanciare i primi bandi di gara a inizio 2015. “Anche per il futuro le Regioni dovranno continuare a lavorare per dialogare in maniera sempre più fluida ed efficace con l’Unione europea, allo scopo negoziare con essa i grandi assi di intervento dei Fondi, in termini di priorità e contenuti, e di garantire una gestione ottimale dei programmi approvati. Si tratta di una sfida molto importante che presuppone la presenza nel nostro Consiglio Regionale di figure preparate e competenti per dialogare con Bruxelles.”