Elezioni regionali, Enrico Campedelli “Affari di famiglia”

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300 milioni di euro a sostegno delle famiglie, riconoscendone meglio la rilevante funzione sociale per il futuro della Regione e adottando una visione sull’intero “ciclo di vita”, dalla creazione di una coppia, alla ricerca di una casa, alla nascita e crescita dei figli. Queste le proposte del candidato Pd al Consiglio Regionale Enrico Campedelli. Ecco la sua dichiarazione:

«Per quanto concerne le famiglie, a causa dello scarso dinamismo del mercato del lavoro e della lentezza nei percorsi di stabilizzazione professionale, gli stipendi dei giovani genitori hanno un potere d’acquisto inferiore al passato, mentre i costi collegati alla cura dell’infanzia e al mantenimento del nucleo familiare sono cresciuti, così come la conciliazione dei tempi tra lavoro e famiglia è resa più difficile dai ritmi della vita moderna (soprattutto se entrambi i genitori lavorano o uno dei due vi rinuncia per accudire i figli, come spesso avviene per le donne). Sulla base di queste brevi considerazioni occorre ripensare il sostegno regionale alle famiglie, riconoscendone meglio la rilevante funzione sociale per il futuro della Regione e adottando una visione sull’intero “ciclo di vita” delle stesse famiglie (dalla creazione di una coppia, alla ricerca di una casa, alla nascita e crescita dei figli, ecc.). Accanto ai 23 milioni di euro già stanziati per il programma “una casa alle giovani coppie”, si propone di utilizzare i 300 milioni di euro per una progressiva riduzione del carico fiscale regionale sulle famiglie residenti in Emilia Romagna, con una riduzione dell’Addizionale Regionale all’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche. In buona sostanza si tratterebbe di un taglio al cuneo fiscale regionale, a favore delle famiglie con minor reddito o patrimonio, e uno stimolo forte ai consumi grazie all’aumento del potere d’acquisto. Contemporaneamente potrebbe essere istituito un contributo per le nuove giovani famiglie residenti in Emilia Romagna, destinabile a copertura parziale dell’affitto della casa e delle retta dell’asilo nido. Spazio anche per supportare la gestione familiare della non-autosufficienza: sostegno economico e servizi (es. mobilità extra ospedaliera di medici specialisti ed infermieri) alle famiglie che non ricorrono a residenze socio-sanitarie per i propri parenti anziani (a maggior ragione se non autosufficienti), ma che scelgono di assisterli a domicilio».