Orti urbani, Arletti “Regione deve impegnarsi su questo tema”

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Simona Arletti ha partecipato il 27 ottobre all’attività della Manifattura delle Idee a Modena sul tema“Orti urbani ed urban garden a Modena” dove si è parlato di orti anziani, orti condivisi, e in generale di orti urbani, su cui c’è diffuso interesse da parte di tanti cittadini e di tante famiglie. Il tema è molto sentito a Modena, città in cui già ora sono presenti circa 1400 appezzamenti, di dimensioni tra i 25 ed i 50 metri quadrati ciascuno. Il primo progetto è stato lanciato dalla stessa Arletti quando era ancora assessore all’Ambiente del Comune di Modena. Ecco la sua dichiarazione:

“Gli orti urbani vanno oltre il semplice fenomeno di moda, Sono un ambito educativo da sviluppare a scuola e in famiglia per ritrovare il contatto con la terra e ritornare a valorizzare la stagionalità dei prodotti per un’alimentazione più sana e sostenibile. L’Amministrazione comunale di Modena e il Consiglio Comunale stanno da mesi lavorando per l’attuazione di un progetto allargato che permetta ai cittadini e associazioni di sfruttare alcuni spazi verdi della città. Non più solo orti per gli anziani, ma per gruppi e famiglie. Anche la Città di Bologna sta lavorando su questo tema, così come sono molto avanzate le esperienze di Milano e Torino. Ma occorre che direttamente dalla Regione siano offerti gli strumenti culturali e tecnici per potere mettere in pratica localmente questa attività. Questo deve avvenire anche attraverso una nuova pianificazione urbana che vede negli orti urbani un modo nuovo di utilizzare a basso impatto le aree che non hanno una destinazione urbanistica particolare a medio termine quindi rischiano di diventare aree abbandonate e trascurate mentre con gli orti possono essere frequentate e vissute. Nel 2015 a Milano ci sarà l’EXPO, dedicato ai temi della alimentazione e delle nutrizione: la nostra Regione è un’eccellenza dal punto di vista dei prodotti alimentari di alta qualità ed è giusto lo sia anche per l’agricoltura urbana, davanti a una vetrina mondiale così importante. La sfida è far cambiar rotta all’urbanizzazione dalla strada insostenibile intrapresa, promuovendo città più verdi che offrano agli abitanti opportunità, possibilità di scelta e speranza. Vanno in questa direzione, secondo la FAO, le esperienze di orticultura urbana e periurbana. È anche una questione di sani stili di vita: il cibo urbano a buon mercato è spesso di cattiva qualità, con un alto contenuto di grassi e zuccheri, e per questo responsabile dell’accresciuto livello di obesità, e di malattie croniche correlate alla dieta ed al soprappeso come il diabete. Coltivare frutta e verdura – le maggiori fonti naturali di micronutrienti – nelle aree urbane incrementa la disponibilità di prodotti freschi e nutrienti e migliora l’accesso al cibo salutare per tutti”.