Regionali, Pd “Candidati consiglieri scelti con ampia consultazione”

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Candidati competenti e rappresentativi: è attraverso un percorso di ampia consultazione democratica tra iscritti ed elettori che il Pd modenese definirà la lista di otto candidati alla carica di consigliere in vista delle elezioni regionali di novembre. Lo ha deciso la Direzione provinciale del partito che ha anche definito le linee guida del percorso imperniato sulle Assemblee dei Circoli, aperte anche agli elettori delle primarie, da tenersi tra l’8 e il 25 di settembre, una fase, quindi, che è anche di ascolto degli iscritti e degli elettori nelle Assemblee. Tra i nomi in lista non ci sarà quello del segretario provinciale Lucia Bursi: “Mi era stato chiesto di mettere a disposizione la mia esperienza amministrativa – ha confermato Lucia Bursi – ma ho ritenuto opportuno, in questo particolare momento, di rimanere ad occuparmi della segreteria politica del partito”.

La Direzione provinciale del Pd modenese, nella riunione di lunedì 1° settembre, ha individuato il percorso da intraprendere per la definizione della lista provinciale dei canditati per le elezioni del Consiglio Regionale di novembre. Si tratta di un percorso di ampia consultazione democratica tra iscritti ed elettori che fa perno sulle Assemblee dei Circoli Pd. Saranno, infatti, le Assemblee che, attraverso appositi verbali, faranno avere le proprie indicazioni alla Segreteria provinciale la quale, a sua volta, sottoporrà la proposta di lista di otto consiglieri modenesi prima alla Direzione provinciale e poi alla Direzione regionale del Pd. Le Assemblee in questione, aperte agli iscritti e agli elettori presenti nell’Albo degli elettori delle primarie del Pd, saranno convocate dall’ 8 al 25 settembre: dovranno valutare l’operato dei consiglieri regionali modenesi uscenti e segnalare le candidature che si ritengano più corrispondenti ai criteri di scelta, ma sarà importante anche il loro contributo più propriamente programmatico. Tutto ciò convergerà in un verbale specifico, la cui tipologia generale sarà approntata dalla Commissione provinciale di Garanzia. “I criteri per la segnalazione delle candidature sono chiari – ha spiegato il segretario provinciale del Pd Lucia Bursi nel presentare la proposta di percorso di consultazione alla Direzione – Dobbiamo individuare candidati che rispondano a requisiti di rappresentatività sociale, politica e territoriale e che possano vantare competenza in relazione alle precedenti esperienze svolte”. La recente modifica della legge elettorale della Regione Emilia-Romagna ha introdotto due importanti novità: la doppia preferenza di genere e l’abolizione del listino. “Portando da una a due le preferenze, purché di diverso genere, si è rafforzato il principio della possibilità offerta agli elettori di scegliere i consiglieri – ha spiegato Lucia Bursi – Attraverso l’espressione diretta della preferenza i cittadini potranno così valutare e scegliere direttamente i candidati in sede elettorale: questi dovranno essere pertanto rappresentativi e in grado, attraverso le specifiche competenze ed esperienze, di conquistare la fiducia degli elettori. Il numero di otto candidati, inoltre,  consentirà alla lista di rappresentare maggiormente i diversi  territori e di essere più inclusiva delle sensibilità territoriali, politiche e sociali”. Tra i nomi in lista non ci sarà quello di Lucia Bursi, nonostante dai territori, sulla base delle competenze acquisite come amministratore, fosse arrivate questa richiesta: “Mi era stato chiesto di mettere a disposizione la mia esperienza amministrativa – ha confermato Lucia Bursi – ma ho ritenuto opportuno, in questo particolare momento, di rimanere ad occuparmi della segreteria politica del partito”. Il 28 settembre si terranno, invece, le primarie di coalizione per la scelta del candidato alla presidenza della Regione Emilia-Romagna. “Entro l’11 di settembre dovranno essere consegnate le firme richieste e ufficializzate le candidature – ha commentato Lucia Bursi – Auspico, e sono certa, che si tratterà di una competizione leale, condotta in modo da rendere evidenti le differenze programmatiche, di idee e visione del futuro della nostra Regione. Intanto non posso che esprimere soddisfazione perché, pur nel rispetto del giudizio che sarà espresso dai nostri iscritti ed elettori, ci sono davvero alte probabilità che il nuovo presidente della Regione Emilia-Romagna sia un modenese, espressione del nostro territorio e del nostro modo di sentire ed amministrare”.

Regolamento_elezioni_regionali    (PDF scaricabile)