Università, on. Ghizzoni “Realizzare proposta Cun su organico”

Dai parlamentari

Si è tenuta, presso la Commissione Cultura e Istruzione della Camera, l’audizione di una rappresentanza ufficiale del CUN per discutere del problema della forte diminuzione in atto del numero di professori universitari che porterà, se non arginata, ad avere nel 2018 addirittura la metà dei professori ordinari che erano in servizio nel 2008. “Il Consiglio Universitario Nazionale – ha commentato la vicepresidente della Commissione Manuela Ghizzoni – ci ha presentato un quadro davvero fosco, che peraltro conoscevamo bene. L’aspetto più interessante è però che ci è stata rappresentata una proposta tecnica concreta per mettere in sicurezza il sistema e rendere l’organico stabile e autosostenibile finanziariamente”.

La preoccupata e documentata segnalazione del prossimo tracollo degli organici universitari fatta recentemente dal Consiglio Universitario Nazionale ha subito avuto un’eco in Parlamento. Nei giorni scorsi, la Commissione Cultura e Istruzione della Camera ha voluto incontrare una rappresentanza ufficiale del Cun per discutere del problema sul tappeto: la forte diminuzione in atto del numero di professori universitari che porterà, ad esempio, se non arginata, ad avere nel 2018 addirittura la metà dei professori ordinari che erano in servizio nel 2008, con inevitabili gravi conseguenze sulla didattica e sulla ricerca negli atenei. “Ci hanno presentato un quadro davvero fosco che peraltro conoscevamo bene – commenta la deputata modenese Pd Manuela Ghizzoni, vicepresidente della Commissione Istruzione della Camera – dovuto alla forte decurtazione dei finanziamenti statali e alla prolungata mancanza di assunzioni di giovani ricercatori e di promozioni dei professori più meritevoli, ma la cosa più interessante appresa è una proposta tecnica concreta per mettere in sicurezza il sistema e rendere l’organico stabile e auto-sostenibile finanziariamente”. Il riferimento è a un piano straordinario di assunzioni contingentate di professori ordinari e di ricercatori a tempo determinato che si aggiungerebbe a quello già stabilito dalla legge nel 2010 per i professori associati. “E’ ovvio che ogni piano straordinario richieda un impegno finanziario aggiuntivo allo Stato e in questo momento non è proprio facile metterlo in cantiere – continua l’on. Ghizzoni – ma la novità è rappresentata dal fatto che quello proposto dal Cun è un piano di stanziamenti limitato a un triennio al termine del quale si può provvedere alle nuove assunzioni e agli incrementi stipendiali utilizzando esclusivamente le risorse liberate dai pensionamenti, garantendo così un sistema regolare di assunzioni e di carriere che purtroppo manca ormai da molti anni all’università italiana. Poiché la proposta del Cun richiede anche interventi di semplificazione legislativa, ci muoveremo subito come Pd, come maggioranza e come commissione per verificare la possibilità effettiva di realizzare la proposta e di offrire così al sistema universitario un primo segno concreto di cambiamento di verso: dai tagli di finanziamenti e di personale ad un ragionevole e auto-sostenibile dimensionamento del personale docente e tecnico-amministrativo.”