La decisione di chiudere il Cie viene valutata positivamente, quello su cui ci si interroga ora sono le soluzioni che si prospettano per la struttura di via Lamarmora e le prospettive dei lavoratori: sono questi, infatti, i temi affrontanti nell’interpellanza urgente presentata, in Provincia, dai consiglieri provinciali Pd Grazia Baracchi, Elena Gazzotti e Fausto Cigni che, negli anni, hanno seguito con continuità l’evolversi delle vicende interne al Centro di identificazione ed espulsione modenese.
Il futuro utilizzo della struttura che ospita il Cie e le prospettive dei lavoratori della Coop Oasi sono al centro di un’interpellanza urgente con possibilità di dibattito presentata, in Provincia, dai consiglieri provinciali Pd Grazia Baracchi, Elena Gazzotti e Fausto Cigni che, in questi anni, hanno seguito con continuità le vicende interne al Centro di identificazione ed espulsione di via La Marmora. Nel testo dell’interpellanza si ricorda, infatti, che l’allora Cpt aveva aperto a Modena con finalità di identificazione degli stranieri sulla base della legge Turco Napolitano del 1998. Con le nuove leggi, in particolare la Bossi-Fini del 2002, il centro si è trasformato in “una struttura di detenzione fattuale di medio e lungo periodo”. Proprio il gruppo consiliare Pd aveva, a più riprese, chiesto l’apertura di un tavolo di confronto permanente presso la Prefettura per poter “tenere monitorate le condizioni interne della struttura, con particolare riferimento sia alla situazione dei lavoratori sia alle condizioni delle persone trattenute”. Ora il Ministero degli Interni, come annunciato dalla Prefettura, ha stabilito la chiusura definitiva del Cie modenese, decisione che i consiglieri provinciali Pd valutano in maniera positiva. Con l’interpellanza Grazia Baracchi, Elena Gazzotti e Fausto Cigni chiedono di conoscere “quale sia la situazione attuale e le prospettive future dei lavoratori della Coop Oasi” e “quali soluzioni si prospettano per la struttura di via La Marmora”.
(Fonte fotografia: volontariatoggi.info)