Lettera al segretario nazionale dai Circoli Pd del distretto Ceramico

Dai Circoli

Lettera aperta dei segretari dei circoli Pd del distretto ceramico, Sonia Pistoni di Sassuolo, Luca Cavalieri di Formigine, Fabrizio Zucchi di Maranello, Francesco Tosi di Fiorano e Matteo Canali di Prignano, al segretario nazionale Guglielmo Epifani, alla Direzione nazionale, al segretario regionale dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e al segretario provinciale di Modena Paolo Negro, nonché ai parlamentari modenesi del Pd.

«Sentiamo il dovere di esprimere tutto il nostro sdegno ed un profondo sentimento di delusione per il comportamento del partito in occasione della recente assemblea nazionale.  Avremmo preferito parlare di stupore, ma ormai per la stanchezza dei nostri iscritti ed elettori davanti a  fatti e messaggi che danno l’idea di  un partito non sufficientemente responsabile davanti alla gravità dei problemi del paese, dobbiamo parlare di indignazione. Noi conosciamo tutta la difficoltà a render conto alla nostra gente di inconcludenti strategie procedurali che pur bloccano la impossibilità di efficaci azioni politiche su ciò che davvero conta. Un Partito che, in un momento per di più tanto grave della nazione e della situazione mondiale, dimostra  di non essere in grado di prendere decisioni sui propri regolamenti, neppure di  garantire il numero legale richiesto per le deliberazioni dovute, fornisce una immagine di sé totalmente negativa, tanto da oscurare  gli aspetti positivi del suo lavoro nonché le persone che con onestà, competenza e dedizione operano in esso. Tutto ciò è gravissimo. Non possiamo continuare così.  La misura è colma. Apprezziamo  le parole pronunciate dal Segretario Epifani alla Festa di Modena: “Basta! dare al Paese uno spettacolo che non è all’altezza della nostra vocazione, mi impegnerò per fermare un tormentone che non ci onora”. Ma il fatto che il Segretario nazionale debba pronunciare queste parole, ci conferma purtroppo nella ragioni della nostra indignazione. Noi non siamo più disposti a “coprire” certi errori di chi danneggia il Partito e con esso l’idea  che il PD  rappresenta nella ricerca del bene comune, di una maggiore giustizia sociale e di un funzionamento dello Stato che ne consenta realmente il raggiungimento.  Su questi principi il Partito Democratico troverà il consenso degli elettori, l’impegno di nuovi iscritti ed il ritorno di chi ci ha abbandonato. Non certamente con i giochi di bottega di chi antepone la strategia ed il personalismo all’interesse generale e al duro e silenzioso lavoro volto a  risolvere con competenza i gravissimi problemi che affliggono la nostra società soprattutto nella sua parte più debole.»

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