Sulla vicenda che riguarda il termovalorizzatore di via Cavazza, il consigliere regionale modenese del Pd Luciano Vecchi invita tutti ad attenersi ai dati concreti e a non cavalcare le possibili paure della cittadinanza. “La realtà modenese e quella emiliano-romagnola sono all’avanguardia anche in questo settore – ribadisce Vecchi – Non si sono determinate, in queste settimane, decisioni che modifichino in negativo questa realtà e anzi siamo nelle condizioni per proseguire nel perseguimento degli ambiziosi obiettivi che il prossimo Piano regionale fisserà nella ottimizzazione del ciclo dei rifiuti”. Ecco la dichiarazione del consigliere regionale Luciano Vecchi:
“Sarebbe bene che la discussione sulla questione dei rifiuti e della sostenibilità ambientale – che sta a cuore alla politica e alle istituzioni locali quanto a tutti i cittadini – fosse basata sui dati concreti e i risultati raggiunti a Modena e in Emilia-Romagna e sugli obiettivi che ci si pone per il futuro, piuttosto che cavalcando le paure o dipingendo una realtà diversa da quella che è. Nel corso degli anni, sulla base delle normative regionali, nazionali ed europee e delle decisione assunte dalle istituzioni locali, Modena e l’Emilia-Romagna si sono poste a livelli di avanguardia – e non solo in Italia – per quanto riguarda la gestione del ciclo dei rifiuti, dei livelli di raccolta differenziata e di riciclo di materia, della riduzione e del progressivo superamento del conferimento in discarica, della produzione di energia e della sostenibilità delle tariffe. I risultati raggiunti ci devono permettere di definire più ambiziosi obiettivi: è quanto ci si propone, tra l’altro, con la prossima definizione, a livello di Regione Emilia-Romagna, del Piano regionale sui rifiuti. Le priorità sono chiare e in linea con gli standard europei: riduzione della produzione di rifiuti, aumento delle quantità destinate al riciclo, recupero energetico per quanto non riciclabile e progressivo superamento delle discariche. Tutto ciò in un’ottica di integrazione nell’ambito della Regione e del principio di prossimità nella trattazione dei rifiuti. Con la costituzione di ATERSIR, sulla base della Legge Regionale 23/2011, sostenuta da tutta la coalizione di centro-sinistra nell’Assemblea Legislativa Regionale (con l’astensione di Cinquestelle, PDL e UDC), e con l’approvazione del documento preliminare del piano regionale rifiuti si è inteso rafforzare il ruolo dei percorsi di decisione democratica – anche nei confronti dei gestori privati – nella definizione degli obiettivi futuri, cosa che accadrà entro la fine del 2013. Già oggi la fissazione, attraverso il Piano provinciale dei rifiuti e le decisioni delle istituzioni modenesi, di standard, obiettivi e “paletti” ha ottenuto risultati importanti che si riconfermano: tra questi la chiarezza che il termovalorizzatore di Modena tratterà non più delle 180.000 tonnellate previste, quelle prodotte dal nostro territorio e – come riconosciuto dalla recente Determina provinciale – in condizioni di efficienza e sicurezza coerenti con le più avanzate normative europee. Non si sono quindi determinate, in queste settimane decisioni che modifichino in negativo questa realtà ed anzi siamo nelle condizioni per proseguire nel perseguimento degli ambiziosi obiettivi che il prossimo Piano regionale fisserà nella ottimizzazione del ciclo dei rifiuti.”
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