2000 sono ben più di 101

Segreteria

Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza.
Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo.
Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza.
A. Gramsci

Caro Luca,
ho letto e soppesato con attenzione le parole che ieri hai lanciato attraverso la tua pagina Facebook. Ti rispondo attraverso questo spazio del Pd che è il nuovo sito. Uno spazio, ti ricordo, che è anche tuo e di tutti quelli che amano questo Partito, anche quando lo criticano.

Ti confesso che all’inizio ho preso male la tua uscita. Che c’entrano i 101 che hanno affossato Marini e Prodi e di fatto indotto alle dimissioni Pier Luigi Bersani con un bene comune, collettivo, popolare come poche altre cose in Italia, come la nostra festa democratica? Centouno? Sono migliaia di meno dei quasi duemila volontari che ogni sera lavorano a Ponte Alto. Loro “non fanno finta di niente” e nemmeno vengono a regalare a questo Partito la loro fatica e i loro sforzi “perché lo si è sempre fatto”. Vedono, come te e come me, tutti i problemi del Pd. Che sono certamente numerosi. Ma lo stesso, scelgono di starci e di continuare a lavorare per cambiarlo. Vedono la realtà – che è quella che è, con tutte le sue contraddizioni apparentemente insormontabili – ma decidono di affrontarla. Diversamente, se mi concedi, da chi decide di aspettare che qualcun altro la cambi per loro.

Esattamente cinquant’anni fa, il 28 agosto 1963, Martin Luther King pronunciò il famoso discorso “I have a dream” al termine di una marcia di protesta per i diritti civili: per chi come noi ha intrapreso il cammino dell’impegno politico inteso come servizio alla collettività – per conseguire il bene comune – gli ostacoli e le delusioni rappresentano un inevitabile corollario. Ma esempi come quello di MLK stanno lì a dimostrare che la forza degli ideali, la tenacia dell’impegno, la volontà di reagire, sono più forti di qualsiasi ostacolo e soprattutto rendono realizzabili quei sogni anche quando sembravano impossibili. Cambiare il Pd è possibile, insieme.

Ti dicevo che inizialmente ho preso male la tua esternazione. Poi ho capito che in fondo il tuo altro non è che un messaggio in bottiglia. Espressione di un disagio, di un inappagamento, figli della voglia di cambiare e di sognare qualcosa di meglio di quello che il presente ci regala. Come hai dimostrato insieme ai tanti amministratori del Pd nella drammatica vicenda del terremoto, tu non fai assolutamente parte di quella categoria, gli indifferenti, che ho citato riprendendola dai Quaderni dal carcere di Antonio Gramsci proprio ieri, in apertura della nostra festa: “Odio gli indifferenti. Credo che vivere vuol dire essere partigiani. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. […] Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? […] Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.

Ti capisco profondamente dunque, tu rimarchi la differenza rispetto a ciò che ritieni sbagliato e comunque da correggere o cambiare: ma lo stesso, penso che tu sia in errore. Perché la migliore risposta ai centouno è proprio la bella politica che passa anche attraverso questa nostra festa e il suo meraviglioso popolo di volontari che la rende possibile. Perciò raccolgo quella bottiglia e dentro vi inserisco questo mio di messaggio. Che spero tu, a tua volta, voglia far tuo: ripensaci, e vieni a Ponte Alto a lavorare insieme a tutti noi. Proprio perché nel tuo post su Facebook scrivi “voglio discutere di futuro, chiedo troppo?”… No, assolutamente, no. Ma questa festa, Modena Futuro Comune, è proprio dedicata a questo: al futuro di Modena, al futuro dell’Italia, dell’Europa e certo, a quello del Pd, unico motore di un cambiamento che io, come te, voglio generare. Facciamolo insieme.