Donne Pd Bassa “Pandemia, rafforzare la rete sanitaria”

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La presidente Antonella Baldini, per conto del Coordinamento Pd Donne Bassa Modenese, ha scritto al direttore generale Ausl Modena Antonio Brambilla e al direttore del Distretto socio-sanitario di Mirandola Angelo Vezzosi per chiedere il rafforzamento della rete socio-sanitaria in un momento così delicato mediante il potenziamento USCA, il coinvolgimento e la collaborazione dei medici di famiglia, la connessione con la medicina del territorio e l’Ospedale e il coinvolgimento di Comuni, Volontariato e Associazionismo. Ecco il testo della missiva:

“Gentilissimi,

stiamo seguendo con attenzione ed apprensione l’evoluzione della curva pandemica nella nostra provincia e nell’Area Nord. La situazione necessita comportamenti sempre più responsabili, volti a prevenire un’ulteriore diffusione del contagio e alleggerire in tal modo la pressione sulle strutture sanitarie, in particolare i pronto soccorso e i reparti di degenza Covid. Nell’Area Nord è importante, in una fase così difficile, dare informazione capillare su come vengono assistiti i pazienti positivi Covid a domicilio e quale sostegno viene dato alle persone in isolamento fiduciario, che superano ormai complessivamente le 800 unità e continuano a crescere. Sono numeri importanti che reclamano una attenzione straordinaria. Alla luce di quanto emerge dal racconto di tanti cittadini, occorre uno sforzo organizzativo ulteriore per poter prendere in carico tutte le persone in isolamento domiciliare e le loro famiglie perché necessitano di avere punti di riferimento continui per la cura, per affrontare la paura di aggravamenti o di difficoltà nella gestione dell’isolamento. Siamo consapevoli dell’ impegno che già state mettendo assieme a tutto il personale sanitario, che non ci stancheremo mai di ringraziare, eppure crediamo ci sia bisogno di un ulteriore rafforzamento, con un maggior potenziamento del personale destinato alla domiciliarità (USCA), con un maggior raccordo con i medici di medicina generale, con l’utilizzo di tecnologie adatte all’assistenza domiciliare, una maggior connessione con la medicina del territorio e l’Ospedale di Mirandola, il coinvolgimento dei Comuni e della rete del Volontariato e dell’Associazionismo. Una rete rafforzata, anche attingendo alle risorse del territorio (pensiamo a strumentazioni d’avanguardia prodotte nel nostro distretto) che il Distretto Socio-Sanitario può coordinare e monitorare assieme ai Comuni e ai servizi dell’Unione perché più vicini al territorio e ai cittadini. Anche in questo momento il ruolo fondamentale della presa in carico dei pazienti lo svolgono i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, che ringraziamo e a cui chiediamo un ruolo ancora più da protagonisti, ma chiediamo anche siano sempre più coinvolti direttamente dal Distretto e dall’ Ospedale di Mirandola. Solo assieme si costruiscono le condizioni per operare al meglio e in sicurezza. Del resto la nostra area ha già sperimentato positivamente questa stretta collaborazione nella fase di emergenza causata dal sisma del 2012. Infine non giova in un momento così difficile la mancata copertura medica di parti importanti del nostro territorio come nel caso di Massa Finalese, dove manca ad oggi la sostituzione di un medico di medicina generale che è andato in pensione. Occorre una soluzione d‘emergenza, che veda Distretto e Comune di Finale Emilia impegnati nell’ unico obiettivo di dare presto una soluzione.

Certe che comprenderete lo spirito con il quale ci rivolgiamo e disponibili ad offrire il nostro sostegno e contributo, i più cordiali saluti”.