Dl Rilancio, Fava “Bene nuove norme, ora sbloccare la liquidità”

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Il Dl Rilancio prevede risorse ingenti e importanti novità per vari settori, ma non sembra risolvere alcuni problemi che si vanno evidenziando: occorre accelerare e semplificare le misure di accesso al credito, prendendo in considerazione anche quelle attività che sembrano non rientrare strettamente tra quelle produttive, ma che in quanto “erogatori di socialità” sono fondamentali per il prosieguo della ripresa dopo l’emergenza sanitaria: il segretario provinciale del Pd Davide Fava si fa portavoce delle esigenze di tutto quel mondo che ruota attorno alle associazioni culturali e ricreative, alle polisportive e alle feste schiacciato dalla paura del contagio. Ecco la sua dichiarazione:

“Il Decreto Rilancio rappresenta una poderosa iniezione di risorse e di agevolazioni per tanti settori. Molto bene, infatti, le misure adottate per l’erogazione in conto capitale a fondo perduto, bene il credito d’imposta per le locazioni degli immobili non abitativi, bene le misure di protezione per i lavoratori dipendenti ed autonomi, bene l’attenzione a settori come il turismo e il trasporto collettivo, lo sport e le industrie culturali. Ci sono però preoccupazioni che, purtroppo, non sembrano ancora trovare una risposta, almeno da quanto è emerso nel corso della consultazione avviata dal Pd modenese con organizzazioni di categoria, rappresentanti del mondo produttivo e dell’associazionismo culturale e sociale. Il necessario intervento di supporto alla liquidità di lavoratori in cassa integrazione e le imprese e al capitale deve anche essere tempestivo. Detto in maniera brutale, i soldi sono stati stanziati e ora devono arrivare nelle tasche di coloro che ne hanno bisogno. Con alcune specificità. Esiste una categoria di soggetti che produce ed eroga servizi di supporto alla socialità – industrie culturali e creative, teatro, cinema, sport, grandi spazi associativi polifunzionali (polisportive, circoli ricreativi e culturali, sportivi) sagre, feste, spettacoli e spettacoli viaggianti, bar, ristoranti … – che garantisce il perdurare del valore immateriale della socialità. Viste le loro caratteristiche intrinseche subiscono e subiranno gravemente il senso d’insicurezza determinato dal perdurare della pandemia. Le misure presenti a sostegno di questo ambito non sono erogate su base di funzione ma di tipologia produttiva e rischiano di non raggiungere tutti i soggetti (terzo settore, associazioni, …) che necessitano tempi più lunghi di ritorno alla normalità e quindi di erogazione del credito. Più in generale, però, e per tutte le categorie produttive colpite dagli effetti della necessaria sospensione delle attività occorre risolvere tutti i colli di bottiglia che ad oggi hanno determinato un rallentamento delle erogazioni del credito. Bisogna semplificare le procedure, ricorrere quanto più e dove possibile all’autocertificazione ed aumentare i tempi di rientro. Solo così verremo davvero in aiuto delle nostre comunità”