Ex Ilva, Poggi “Si prosegua con il piano industriale e ambientale”

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Il responsabile Economia e Lavoro nella Segreteria provinciale del Pd modenese Alessandro Poggi esprime solidarietà ai lavoratori Ex Ilva che stanno vivendo ore drammatiche nell’attesa che si decida il futuro lavorativo e di bonifica ambientale degli stabilimenti tarantini. Ecco la sua dichiarazione:

“Quanto sta accadendo intorno all’ex-Ilva ha ripercussioni molto gravi non soltanto sulla città di Taranto, ma sull’intero Paese. Pochi giorni fa ArcelorMittal ha presentato l’istanza di recesso del contratto che prevede l’acquisto dell’ex Ilva e dei suoi impianti, da Taranto a Novi Ligure, non ottemperando agli impegni previsti dal piano industriale e dal piano di risanamento ambientale. Ufficialmente, la decisione di ArcelorMittal di rescindere il contratto di proprietà dell’ex Ilva origina dalla cancellazione delle tutele legali per le operazioni di riconversione ambientale. È però ormai chiaro che la cancellazione del cosiddetto scudo penale, operato dal Governo, costituisca per l’azienda soltanto un pretesto, in quanto già da tempo essa meditava di sfilarsi, essendo il suo obiettivo quello di ridurre la produzione, per ragioni di mercato. Un’analisi del Sole 24 ore calcola che se chiudesse lo stabilimento di Taranto verrebbe meno l’1,4% del Pil, ovvero 24 miliardi, derivanti dalla produzione dell’acciaio. Il tema che però ci preoccupa maggiormente é quello legato alle sorti dei lavoratori ex-Ilva: dopo che già lo scorso anno, al momento dell’arrivo di ArcelorMittal, 3100 lavoratori erano rimasti sotto l’amministrazione straordinaria ed in cassa integrazione, ora sono in gioco le sorti di altri 10.700 lavoratori che stanno vivendo a Taranto ore drammatiche e che sono sempre stati costretti a fare un scelta inaccettabile per un Paese civile, quella tra lavoro e salute: da una parte la drammatica consapevolezza di potere perdere il lavoro e dall’altra i seri danni sulla salute che quel lavoro comporta, non soltanto a loro ma a tutta la città, dove l’incidenza di tumori é alle stelle; specie se i piani di bonifica promessi da Ilva prima e da ArcelorMittal ora, non vengono messi in pratica. Ora il Pd, come forza di governo, deve pretendere che l’azienda rispetti gli accordi presi e che prosegua con il piano industriale e con quello ambientale; se il tentativo sarà vano, lo Stato dovrà tornare in campo selezionando i migliori manager mondiali nel campo dell’acciaio affidando loro la gestione dell’impianto, favorendo così l’interessamento di altri gruppi imprenditoriali interessati. In quanto alle opposizioni, é triste che in un momento in cui l’intero Paese dovrebbe marciare compatto in un’unica direzione, e stringersi attorno alle famiglie che potrebbero perdere il lavoro, si utilizzi la vicenda per puntare il dito contro gli avversari politici con il fine di fare vacillare il Governo”.