Vignola, Gruppo Pd “Non lasciamo sole le scuole e le famiglie”

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“Le istituzioni hanno il compito, adesso, di non lasciare sola la scuola, così come non devono lasciare sole le famiglie. Occorre un coordinamento fra vari attori – ente locale, scuola, forze dell’ordine, parti sociali – per cercare di trovare soluzioni a fenomeni come questi, sempre più frequenti e sempre più inquietanti”: il Gruppo consiliare del Pd di Vignola interviene in merito alla indagine per estorsione, spaccio e ricatto a carico di una baby gang. Ecco la nota del Gruppo Pd di Vignola:

“I consiglieri del Gruppo del Partito democratico esprimono profondo sconcerto per quanto sta emergendo dalle indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Sassuolo, che avrebbero portato alla luce l’esistenza di una baby gang, composta da tre ragazzini tra i 16 e i 17 anni, che sembra agisse anche all’interno dell’istituto d’istruzione superiore “A. Paradisi” di Vignola e dedita allo spaccio, all’estorsione e al ricatto nei confronti di altri minori. Confidiamo che l’inchiesta possa stabilire al più presto la realtà dei fatti, e che i responsabili ricevano la giusta punizione per le loro azioni. Desideriamo inoltre esprimere la nostra vicinanza alle vittime e ai loro familiari, che hanno dovuto subire per lungo tempo queste terribili vessazioni.

Al tempo stesso, manifestiamo la nostra solidarietà nei confronti della scuola di Vignola, duramente colpita da questa orribile vicenda. Certamente questo episodio deve essere interpretato come un campanello d’allarme del profondo disagio che stanno vivendo ampie fasce della popolazione giovanile, anche tra i gruppi sociali più “insospettabili”, e come uno sprone a incrementare l’attenzione verso i fenomeni di devianza prima che si trasformino in violenza e criminalità; ma non possiamo dimenticare l’enorme lavoro svolto quotidianamente da presidi, insegnanti, personale amministrativo e genitori nei confronti dei ragazzi che frequentano le scuole di Vignola. Lavoro spesso portato avanti in condizioni difficili, con pochi mezzi e strumenti, ma anche con grande passione e professionalità. È grazie a questo sforzo, condotto lontano dalle luci dei riflettori, ma non per questo meno importante e significativo, che ancora oggi le nostre scuole sono tra le più apprezzate della provincia e non solo, come dimostrano i numeri delle iscrizioni anno dopo anno.

Le istituzioni hanno il compito, adesso, di non lasciare sola la scuola, così come non devono lasciare sole le famiglie. Occorre un coordinamento fra vari attori – ente locale, scuola, forze dell’ordine, parti sociali – per cercare di trovare soluzioni a fenomeni come questi, sempre più frequenti e sempre più inquietanti. La repressione da sola non basta, ma è necessario rimettere al centro la prevenzione, attraverso programmi e progetti educativi di lungo respiro. L’obiettivo per il futuro deve essere una scuola che non veda più l’intervento dei carabinieri e della polizia al proprio interno, ma che si ponga essa stessa come presidio per tutto il territorio”.