Terzo settore, Patriarca “Enti e associazioni vessati dalle norme”

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Il senatore modenese Edoardo Patriarca, capogruppo Pd in Commissione Lavoro e uno degli ispiratori della riforma del Terzo settore attuata dai governi di centrosinistra, denuncia la situazione di difficoltà in cui il Terzo settore viene a trovarsi in seguito alle nuove norme volute dalla maggioranza gialloverde e annuncia la presentazione di una interrogazione sulla platea dei beneficiari del 5 per mille e un emendamento contro la norma che impone nuovi obblighi equiparando le organizzazioni del Terzo settore ai movimenti politici. Ecco la sua dichiarazione:

“Cittadini isolati, un leader, uno Stato onnipotente, poco spazio per le organizzazioni intermedie: è questa la situazione che si va costruendo in seguito a una serie di norme e provvedimenti legislativi che, negli ultimi mesi, hanno preso di mira gli enti e le organizzazioni del Terzo settore. Si è cominciato con la vicenda dell’aumento dell’Ires, poi è arrivato il decreto Spazzacorrotti che equiparava gli enti iscritti al Registro unico del Terzo settore ai partiti politici, infine la parziale retromarcia nel decreto Crescita, mentre ancora siamo in attesa di una dozzina di decreti attuativi per rendere concreta la Riforma del Terzo settore. Per cercare di arginare questa tendenza della maggioranza gialloverde ho presentato una interrogazione ai ministri Di Maio e Tria e sto mettendo a punto un emendamento che corregga le iniquità introdotte con i provvedimenti citati. Nella interrogazione chiedo che venga innalzato lo stanziamento a copertura del beneficio del 5 per mille, a partire dalla prossima legge di bilancio. Entro il 3 agosto, infatti, le attuali Onlus, le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale dovranno adeguare i propri statuti alla Riforma del Terzo settore, favorendo la piena operatività del Registro unico nazionale del Terzo settore che, a quel punto, avrà una base sociale molto più ampia di quella che, fino ad ora, aveva avuto accesso ai benefici del 5 per mille. Gli ultimi dati diffusi dalla Agenzia delle entrate dimostrano la grande sensibilità degli italiani verso le associazioni impegnate nel grande mondo del volontariato: con l’attuarsi della riforma la platea dei possibili beneficiari del 5 per mille si amplia e, naturalmente, le risorse che saranno messe a disposizione dovranno evidentemente essere adeguate. Sto, inoltre, mettendo a punto un emendamento che provi a risolvere il “pasticcio” creato con lo Spazzacorrotti che impone obblighi onerosi (esageratamente onerosi soprattutto per gli enti di piccole dimensioni) per tutte le organizzazioni iscritte al Registro unico. Basta che un componente del consiglio di amministrazione abbia in passato ricoperto un incarico politico, anche solo a livello locale, per mettere in difficoltà l’ente. Tutti questi vincoli finiscono per limitare l’azione, la progettualità e la partecipazione a enti che, negli ultimi anni, hanno contribuito in maniera determinante alla solidità del welfare italiano. Dobbiamo fermare questa deriva che danneggia soprattutto le fasce di popolazione più fragili”.