Regione, Serri “Accelera il progetto di tutela del settore apistico”

Dalla Regione

“Accelera il progetto di legge a tutela del settore apistico con due tappe fondamentali in Commissione Politiche economiche – lo rende noto la consigliera regionale modenese Pd Luciana Serri, relatrice della Legge e presidente della Commissione Politiche economiche – Una buona proposta di Legge frutto di lunga e attenta concertazione”.

Udienza conoscitiva con soggetti portatori di interesse e audizione con esperti sugli aspetti sanitari, fitosanitari, di prevenzione e di ricerca in tema di apicoltura. Queste le due tappe superate in settimana, in Commissione Politiche Economiche, dal progetto di Legge a tutela del settore apistico che si punta ad approvare in tempi rapidi. Fino a fine mese ci sarà spazio per le proposte di modifica. “Ho ritenuto doveroso – spiega Luciana Serri, presidente di Commissione e relatrice di maggioranza della Legge – un approfondimento in Commissione sugli aspetti sanitari, fitosanitari e scientifici perché si tratta di una tematica centrale del nuovo dettato legislativo”. In Commissione sono stati quindi invitati a parlare Luca Fontanesi, professore ordinario presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Stefano Boncompagni e Floriano Mazzini del Servizio fitosanitario regionale, e Giuseppe Diegoli del Servizio prevenzione collettiva e sanità pubblica della Regione, che hanno illustrato aspetti fitosanitari, di prevenzione e di ricerca sul tema dell’apicoltura. “In particolare il prof. Fontanesi ha presentato elementi della sua ricerca – aggiunge Luciana Serri – incentrata sullo studio del DNA delle api a partire dal miele: una modalità attraverso cui è possibile ottenere conoscenze utili per individuare nuovi strumenti di qualificazione della produzione che vanno dall’identificazione della sottospecie di ape e della sua provenienza (aspetto interessante in chiave anti-contraffazione), fino alla capacità di individuare l’eventuale presenza di patologie o attacchi di parassiti dannosi per la popolazione apistica. Un approccio scientifico che fornirebbe oltretutto informazioni certe ed utili per valutare la qualità dell’ambiente in cui vivono le api, che diverrebbero così nostre “collaboratrici” nella lotta all’inquinamento”. Prevenzione, ricerca e tutele sono le parole chiave. Ecco perché più volte è stata sottolineata l’importanza della formazione continua sia degli apicoltori sia di chi ha conseguito il “patentino” per l’utilizzo di fitofarmaci. E’ stata poi ribadita l’importanza del Tavolo Apistico, strumento rafforzato dalla nuova Legge, che riunisce gli uffici regionali, l’Università e le associazioni apistiche per affrontare tempestivamente i problemi ed individuare le soluzioni. Nel precedente incontro della Commissione Politiche economiche con i portatori di interesse erano emersi esiti positivi: apprezzamento e condivisione per l’obiettivo del progetto di legge di rafforzare la tutela delle api, in particolare la specie autoctona, sia per le importanti ricadute sulle produzioni agricole sia per la tutela della biodiversità. In quella sede l’invito alla Regione a promuovere con forza l’attività di selezione genetica e di allevamento dell’ape Ligustica, al fine di preservare la nostrana dalle ibridazioni di altre specie di api. “La proposta di legge – sottolinea la relatrice Luciana Serri – ha l’obiettivo di disciplinare in modo innovativo l’allevamento e la tutela delle api, sia con attenzione all’aspetto economico-produttivo sia con attenzione all’aspetto ambientale, la salvaguardia della biodiversità”. Fra le finalità del progetto di legge ci sono la promozione dell’apicoltura; l’adozione di misure di difesa igienico-sanitarie e di contrasto al fenomeno dello spopolamento degli alveari e della moria delle api; la tutela della popolazione apistica e la salvaguardia della biodiversità, nonché l’impegno a favorire l’inserimento o il mantenimento di specie vegetali di particolare interesse per la popolazione apistica. “La proposta legislativa – ha concluso Luciana Serri – è frutto di lunga e attenta concertazione e la Regione, per la corretta applicazione e il monitoraggio delle nuove norme, si avvarrà della Banca dati apistica e del Tavolo apistico regionale, uno strumento condiviso con i portatori di interesse. E’ stata sviluppata un’ampia concertazione ed il risultato prova che era la strada giusta da seguire”.