Patriarca “Si riparta dai caregiver e dall’invecchiamento attivo”

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Torna a partire l’iter legislativo per due importanti disegni di legge su cui aveva a lungo lavorato, nella scorsa legislatura, il senatore modenese Edoardo Patriarca, capogruppo Pd in Commissione Lavoro e previdenza sociale a Palazzo Madama. I due progetti di legge sull’invecchiamento attivo della popolazione e il riconoscimento giuridico dei cosiddetti caregiver sono stati assegnati proprio alla Commissione Lavoro e previdenza sociale di cui Patriarca fa parte. Ecco il suo commento:

“Ora che anche l’ultima tornata elettorale è stata archiviata, auspico che si possa finalmente uscire da questa fase di propaganda e polemica elettorale e il Parlamento possa cominciare davvero a lavorare sulle questioni che interessano larghe fasce della popolazione. Alla mia Commissione, proprio ieri, sono stati assegnati due disegni di legge a cui ho a lungo lavorato nella scorsa legislatura alla Camera. Si tratta delle misure per favorire l’invecchiamento attivo della popolazione e del riconoscimento giuridico della figura del caregiver. Il primo provvedimento era stato messo a punto in stretta collaborazione con le associazioni che già si occupano del settore e punta a favorire un invecchiamento attivo attraverso l’impiego delle persone anziane in attività di utilità sociale e l’impegno in iniziative di formazione permanente. Misure fondamentali in una società che sta progressivamente invecchiando come quella italiana, ma che non deve sprecare le risorse e le energie positive che i pensionati possono ancora mettere a disposizione delle loro comunità. Il secondo provvedimento mira a introdurre nell’ordinamento nazionale, come è già stato fatto in Emilia-Romagna per quello regionale, il riconoscimento e il sostegno all’attività di cura e assistenza familiare. Nel nostro Paese i caregiver familiari, ovvero coloro che, in modo gratuito e volontario, si prendono cura di una persona cara non autosufficiente sono oltre 3 milioni, nella stragrande maggioranza dei casi donne tra i 45 e i 55 anni. L’indefesso lavoro di queste persone deve essere riconosciuto e adeguatamente sostenuto. Si tratta di un impegno di cui beneficia non solo il nucleo familiare, ma la comunità intera. E, infatti, all’estero, e con lungimiranza nella nostra Regione, questo lavoro è già tutelato e garantito. Sono questioni fondamentali per la nostra qualità di vita: l’auspicio è che il lavoro parlamentare possa ripartire, al più presto, da titoli che erano già stati condivisivi e sui quali era già stato fatto un importante lavoro preliminare nella scorsa legislatura”.