Cpr, Carpentieri “Servono agenti, militari solo compiti residuali”

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“L’avvio del Cpr non può pregiudicare la tutela della sicurezza in città”: è quanto ribadisce il responsabile Sicurezza nella Segreteria cittadina del Pd Antonio Carpentieri intervenendo sul dibattito sulla apertura a Modena di un Centro per i rimpatri. Ecco la sua dichiarazione:

“Con la promessa dell’invio di 30 militari il ministro dell’Interno Salvini pensa di aver sistemato la vicenda Cpr a Modena. Non è così, perché le norme in vigore assegnano ai militari, in situazioni come queste, solo compiti residuali, di vigilanza esterna. Mentre tutti i compiti attivi di rapporto con i trattenuti nel centro, per legge, spettano alle forze dell’ordine, quindi agenti di polizia, carabinieri e agenti di finanza. Secondo i calcoli più attendibili, per poter far funzionare un centro regionale per i rimpatri occorrono almeno una sessantina di agenti, suddivisi in più turni. Sguarnire la città di una sessantina di persone vorrebbe dire prosciugare le presenze di forze dell’ordine sul territorio, a discapito della sicurezza di tutta la cittadinanza, soprattutto in un momento come questo dove c’è un forte allarme sociale. Salvini e la Lega, a parole, si professano paladini della sicurezza: ora devono, quindi, chiarire se intendono mandare sul nostro territorio forze dell’ordine aggiuntive rispetto all’organico attuale, già purtroppo in sofferenza, o se pensano di cavarsela con l’invio di un po’ di militari. Ne va anche della qualità del lavoro degli agenti attualmente in servizio, bravissimi professionisti che, però, non possono farsi carico di compiti aggiuntivi sproporzionati alle risorse in campo. Come Partito democratico avevamo già fatto questa richiesta, nell’interesse dei cittadini modenesi, al precedente Governo quando si è cominciato a parlare di riaprire la struttura di via Lamarmora. Ora lo torniamo a ripetere al ministro Salvini: per aprire un centro regionale servono forze dell’ordine aggiuntive rispetto all’organico attuale, adeguatamente formate al compito, non succedanei!”.