Ricostruzione, Campedelli “Ultimo miglio, ancora più uniti e accelerare”

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Il consigliere regionale modenese del Pd Enrico Campedelli interviene durante la Commissione territorio, ambiente e mobilità della Regione, riunita per fare il punto sulla ricostruzione a sei anni dal sisma che ha colpito in particolare la bassa modenese. Ecco il suo commento sui dati presentati:

“Sono passati 6 anni. Per chi come me ha vissuto intensamente quei giorni, con la responsabilità di gestire da primo cittadino una comunità impaurita da un evento inaspettato, quei momenti restano sempre vivi e il primo pensiero va inevitabilmente alla memoria di chi non c’è più e alle loro famiglie, che abbraccio. Sei anni sembrano tanti, ma sono volati via. E se guardo indietro, di cose ne sono state fatte davvero molte: sembra quasi impossibile immaginarle tutte e poterle raccontare. Grazie agli sforzi di tutti i soggetti coinvolti dalla ricostruzione, per alcuni comuni – come è oggi per Carpi la città in cui vivo – le attività di ricostruzione sono in uno stato di avanzamento molto elevato, tanto da essere compatibili con le attività ordinarie delle amministrazioni locali. Lo dimostra la necessità di individuazione di un nuovo perimetro del cratere sismico che ha inteso ridurre il numero dei comuni a 30 rispetto ai 59 iniziali. È un segnale importante. Il 31 ottobre scorso si sono chiusi i termini per il deposito delle domande di contributo presentate attraverso la piattaforma MUDE Emergenza Terremoto, pertanto il quadro rappresentato ieri in Commissione territorio, ambiente e mobilità dall’assessore per le Attività produttive e la ricostruzione Palma Costi, è sostanzialmente definitivo. In specifico, i contributi concessi per le abitazioni private sono stati 2,4 miliardi, di cui il 73% già liquidato. Di conseguenza, anche l’assistenza per le famiglie senza casa è andata calando: ad oggi solo 1.715 nuclei familiari ricevono ancora agevolazioni, mentre 14.800 sono già rientrati nelle proprie case. In questi sei anni 47 milioni di euro sono stati destinati anche alla messa in sicurezza delle aziende e, in totale, sono stati organizzati 952 incontri di informazione e sensibilizzazione per sbloccare le pratiche e garantire la formazione ai lavoratori. 60 milioni sono invece arrivati da cittadini, enti e associazioni come donazioni. Il processo di ricostruzione nei centri storici, finalizzato non solo al ripristino puntuale con criteri di sicurezza e qualità del patrimonio urbano è caratterizzato da un insieme di finanziamenti legati alle opere pubbliche, ricostruzione privata di abitazioni e attività produttive, commerciali e terziarie. In pratica si sta lavorando non solo per ricostruire l’esistente, ma per rafforzare l’identità dei luoghi colpiti dal sisma per conservarne la morfologia urbana e per ricreare le condizioni di sicurezza e di vivibilità, cercando inoltre di contrastare la perdita di attrattività della struttura urbana, la frammentazione e parzialità delle modalità d’intervento. Attraverso il programma speciale d’area sono stati finanziati 25 interventi con risorse regionali pari a 18 milioni di euro ripartiti tra 23 Comuni: Bomporto, Bondeno, Camposanto, Carpi, Cavezzo, Cento, Concordia Sulla Secchia, Crevalcore, Fabbrico, Finale Emilia, Luzzara, Mirandola, Nonantola, Novi di Modena, Ravarino, Reggiolo, Rolo, San Felice Sul Panaro, San Pietro in Casale, San Possidonio, Soliera, Terre del Reno (fusione del Comune di Mirabello e Sant’Agostino), Vigarano Mainarda. Ricordo inoltre che per consentire a cittadini, imprese e professionisti di conoscere lo stato di avanzamento della ricostruzione e per garantire un facile accesso ai dati, è stato inoltre potenziato il portale Open Ricostruzione. Sei anni sembrano tanti, ma tutto sommato se pensiamo al modello virtuoso del Friuli che ha posto l’ultima pietra dopo circa 15 anni, con lo sforzo collettivo di tutti possiamo immaginare di risolvere le questioni centrali della ricostruzione anche in tempi decisamente più brevi. Questo non è il momento per rallentare, ma per accelerare e ritrovare quello spirito solidale e coraggioso che abbiamo dimostrato all’indomani del 20 e del 29 maggio 2012”.