Savignano, Fichi “Caroli rincorre le scelte avventate di Vignola”

Dai Circoli

L’autorevole parere della Regione che ribadisce come l’uscita di Vignola dal Corpo unico di Polizia municipale dell’Unione Terre di Castelli possa avvenire solo previo consenso degli altri sindaci coinvolge direttamente anche Savignano. Il sindaco Caroli, infatti, dopo aver trattato con l’Unione il rientro nel Corpo unico, aveva improvvisamente virato dichiarando la volontà di accordarsi con Vignola, senza peraltro aver discusso la decisione in Consiglio comunale o con la cittadinanza. “Le scelte ideologiche di Pelloni e Caroli – commenta il nuovo segretario del Circolo Pd di Savignano Emiliano Fichi – stanno infilando i rispettivi Comuni in un vicolo cieco”. Ecco la sua dichiarazione:

“Savignano è praticamente senza vigili in casa: da febbraio – scaduta la convenzione con il Corpo unico dell’Unione, pensionato il comandante e conclusi i trasferimenti del personale – resterà con meno agenti (pur bravissimi) di quanti se ne contano sulle dita di una mano. Si ricorderà come Caroli, precursore della scelta di mettersi in proprio, aveva poi dovuto chiedere aiuto alla stessa Unione dalla quale aveva preso le distanze, convinto di poter fare meglio. L’Unione, con lodevole senso istituzionale, lo aveva salvato dalla figuraccia di dover rinunciare a servizi essenziali e gli aveva di nuovo aperto le porte per un possibile rientro. Però, dopo la scelta quanto meno avventata del sindaco di Vignola di abbandonare anche lui il Corpo Unico, Caroli ha pensato bene di accodarsi. Così si è chiuso da solo la via di un possibile rientro nel Corpo unico dell’Unione, ormai quasi concordato. E ora il sindaco di Savignano si trova con il cerino acceso in mano: l’autorevole parere della Regione, che pone serie condizioni rispetto all’uscita di Vignola dal Corpo unico, gli impedisce infatti di associarsi a Vignola prima che si sciolga il nodo giuridico-politico sollevato da questo veto. E febbraio è qui che sta arrivando. Senza vigili a casa sua, senza l’Unione che lo aiuti, senza sponda da Vignola, Caroli rischia di far pagare un caro prezzo ai cittadini di Savignano. I quali peraltro non sono stati coinvolti nella decisione di accordarsi con Vignola così come non se ne è discusso in Consiglio comunale, a dispetto del millantato coinvolgimento della comunità su ogni decisione. Sarebbe opportuno che, nell’interesse della sicurezza di Savignano, il sindaco riconoscesse i gravi errori di valutazione commessi e chiedesse di rientrare nel Corpo unico, come peraltro egli stesso aveva anticipato quando andava d’amore e d’accordo con Smeraldi, prima di mettersi alla mercé di Pelloni. Lo stesso Pelloni ora sta annaspando come testimoniano certe affermazioni ai media: “Auspichiamo una soluzione bonaria e politica della questione, con la presa d’atto, da parte dei Comuni dell’Unione …, della volontà espressa dall’Amministrazione vignolese e, di conseguenza, dalla maggioranza degli elettori vignolesi” … cioè i Comuni dell’Unione e i cittadini di Vignola si rassegnino e prendano atto della volontà espressa dal sindaco di Vignola!! E’ evidente ormai che le scelte ideologiche di Pelloni e Caroli in tema di Polizia municipale stanno infilando i rispettivi Comuni in un vicolo cieco!”.