Corte Ue, Kyenge “Avanti con procedure di infrazione e riforma Dublino”

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L’europarlamentare modenese del Pd Cécile Kyenge commenta la decisione della Corte di Giustizia dell’Unione europea che ha respinto il ricorso di Ungheria e Slovacchia sulla relocation dei migranti approdati in Italia e Grecia.

“La solidarietà è un principio che funziona in due direzioni. Con questa decisione i giudici europei ne danno un’ulteriore conferma”, così Cécile Kyenge, europarlamentare Pd, commenta la decisione della Corte di Giustizia Ue, che ha respinto, oggi, il ricorso presentato da Ungheria e Slovacchia sulle cosiddette relocation di migranti da Italia e Grecia. “I Governi di questi Paesi – prosegue Kyenge – devono avere chiaro ora che dall’Unione derivano enormi vantaggi, sì, ma vantaggi che si possono ottenere solo se ognuno fa la sua parte. La Corte ha ribadito il carattere obbligatorio in merito alla decisione sulla ricollocazione dei migranti, tutelando così il principio di solidarietà tra gli Stati membri”. “Il prossimo passo – sottolinea l’europarlamentare – deve essere quello di porre fine alle azioni di quegli Stati che minano le basi dell’Unione, andando avanti con le procedure di infrazione già iniziate”. “L’Unione deve tornare a parlare una solo lingua – conclude Kyenge – portando a conclusione il processo di riforma del sistema di asilo, scegliendo la via di una gestione centralizzata e unitaria del fenomeno dell’immigrazione. Una riforma che passa necessariamente dalla revisione del Regolamento di Dublino, proprio in questi mesi all’esame del Parlamento europeo”.