Ghizzoni “Come si gestiranno le attese di vincitori e ricorrenti?”

Dai parlamentari

La deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, componente della Commissione Cultura, ha portato, con una interrogazione, all’attenzione della ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli la situazione di incertezza dei vincitori del concorso 2016 per il reclutamento del personale docente, ora che il giudice amministrativo ha disposto che i ricorrenti che avranno superato le prove suppletive vengano inseriti a pettine nelle graduatorie dei vincitori. Com’è noto, il concorso prevedeva oltre 63mila posti da assegnare nel triennio 2016/2018 tra i candidati in possesso dell’abilitazione. Con l’ulteriore problema che, una parte dei ricorrenti che si cimenteranno nelle prove suppletive, non sono abilitati pur avendone avuto l’opportunità grazie all’attività di specifici percorsi. Ecco la dichiarazione di Manuela Ghizzoni:

“Informazioni certe per evitare che le ipotesi più fantasiose trovate sul web tolgano il sonno ai vincitori (in particolare a quelli già assunti in ruolo) del concorso del 2016 per l’assunzione di docenti. È con questo spirito che ho presentato una interrogazione, sottoscritta dai colleghi del Gruppo Pd in Commissione Cultura, per avere risposte sulle prove suppletive che l’amministrazione ha dovuto organizzare – le prove scritte si sono concluse ieri – a seguito di numerose ordinanze cautelari, spesso collettive, del Consiglio di Stato (appellato dai ricorrenti dopo le ordinanze del Tar favorevoli all’Amministrazione). Sia chiaro: non vi è alcuna intenzione di interferire con le decisioni dei giudici, che devono ancora esprimersi nel merito, come non vi è alcuna volontà “ostativa” nei confronti dei ricorrenti. Ciò che si vuole conoscere, allo stato attuale, sono i criteri – eventualmente determinati dai ricorsi medesimi – adottati dagli Uffici scolastici regionali per l’ammissione alle prove suppletive e gli indirizzi che l’Amministrazione intenderà assumere nei confronti dei vincitori delle prove “ordinarie” (già assunti o in attesa di immissione in ruolo) nel caso in cui i ricorrenti, in presenza di una sentenza di merito favorevole, ottenessero un punteggio conclusivo delle prove concorsuali utile per posizionarsi nella parte alta della graduatoria, inserendosi – come dispone il TAR – a pettine tra i precedenti vincitori. E se i posti messi a bando non fossero sufficienti per soddisfare le attese degli uni e degli altri? È un’ipotesi che non può essere esclusa a priori e alla quale occorre prestare attenzione fin da ora, al fine di individuare per tempo le modalità che consentano di non vanificare le attese di tutti coloro i quali si sono sottoposti con esito favorevole a procedure concorsuali”.