Regione, Serri “Approvata risoluzione per il settore cerealicolo”

Dalla Regione

L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha approvato una risoluzione per sostenere il settore cerealicolo. “Impegno forte per un settore – commenta la consigliera regionale modenese del Pd Luciana Serri, presidente della Commissione Politiche economiche e prima firmataria della risoluzione – che oggi è fondamentale per lo sviluppo economico del territorio”.

Nell’annata appena trascorsa il frumento duro è stato coltivato, in Emilia- Romagna, da 8.829 aziende agricole su una superficie di circa 94 mila ettari, con un rilevantissimo aumento rispetto all’anno precedente. Il grano tenero è, invece, stato coltivato da 17.289 aziende per una superficie di circa 133 mila ettari. Si stima, quindi, che il numero complessivo di aziende produttrici di frumento si collochi, nella nostra regione, attorno alle 20mila unità, siccome molti coltivano contemporaneamente i due tipi di grano. “La nostra Regione ha una vocazione cerealicola – dichiara la presidente della Commissione Politiche economiche Luciana Serri, prima firmataria di una risoluzione sul tema, discussa e approvata in Assemblea Legislativa – L’anno 2016 ha visto, però, un forte crollo dei prezzi dei cerali (registrando un -40% circa sul prezzo del grano duro e un -20% circa su quello del grano tenero) e, nonostante il parziale recupero degli ultimi mesi, i prezzi attuali non coprono ancora i costi di produzione. Dobbiamo intervenire”. Da sottolineare come il valore di mercato del frumento duro sia stato particolarmente influenzato dal notevole aumento dell’offerta legato a due situazioni concomitanti, ovvero il fortissimo incremento della superficie investita, a livello nazionale, a seguito delle aspettative positive legate agli elevati prezzi che si sono registrati al momento delle semine e l’andamento climatico favorevole che ha caratterizzato non solo l’Italia ma tutti i principali Paesi produttori. “La Regione – sottolinea la Serri – da sempre sostiene la filiera cerealicola. Innanzitutto attraverso due strumenti: il Piano di Sviluppo Rurale e le proprie leggi. In particolare l’impegno dell’Emilia-Romagna si è contraddistinto nel sostenere, attraverso la legge 24\2000, la sottoscrizione di accordi in grado di coinvolgere tutta la filiera, con l’obiettivo di recuperare quote di valore aggiunto a favore dei produttori, programmare il livello delle produzioni e valorizzare la qualità per corrispondere adeguatamente alle richieste del mercato, incidendo così sulla volatilità negativa dei prezzi. Un esempio da ricordare è sicuramente l’accordo promosso dalla Regione e sottoscritto da Barilla s.p.a., Organizzazioni dei cerealicoltori e Cooperative del settore, che interessa quasi un terzo della produzione regionale e che prevede, oltre ad un prezzo prefissato per una quota di produzione, incrementi economici legati al raggiungimento di elevati livelli qualitativi. Attraverso PSR e legge 24\2000, inoltre, la Regione sostiene il settore anche per quanto riguarda le consulenze tecniche che per quanto riguarda gli investimenti per il miglioramento delle strutture, a partire da quelle delicatissime dedicate allo stoccaggio”. A seguito della situazione problematica determinata dal crollo dei prezzi, il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, anche grazie alle richieste formalizzate dalle Regioni, ha annunciato un articolato pacchetto di interventi. “Gli interventi del ministro Martina vanno nella giusta direzione ma non bastano, per questo, con la risoluzione – spiega Luciana Serri – chiedo anche alla Regione di rafforzare il suo impegno, implementando il sostegno al settore cerealicolo, attraverso opportuni interventi finalizzati all’ammodernamento del settore, con particolare riferimento al miglioramento della qualità e delle caratteristiche tecnologiche delle nostre produzioni ed alla realizzazione di strutture di stoccaggio e movimentazione. È necessario, poi, continuare a incentivare la buona prassi degli accordi di filiera, per garantire condizioni di stabilità nei rapporti commerciali ed evitare gli squilibri tra domanda e offerta. Altro aspetto fondamentale è chiedere l’inclusione della nostra Regione tra quelle produttrici di grano duro, dando così la possibilità anche ai nostri produttori di accedere al premio accoppiato. Per quanto riguarda la questione del controllo delle matrici per la ricerca dei prodotti fitosanitari la Regione ha sempre tenuto molto alta l’attenzione, tanto che annualmente viene predisposto un Piano regionale di controllo. Attraverso il prelievo fatto dagli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera (USMAF), il frumento proveniente dai Paesi extra CEE viene analizzato dal Laboratorio di ARPAE. Sul piano, invece, dei controlli sulla trasparenza la Regione ha istituito un gruppo di lavoro sul controllo dell’etichettatura alla luce della normativa comunitaria, che ha predisposto la costruzione e la gestione di un’area dedicata all’etichettatura alimentare all’interno del portale regionale “Alimenti e Salute”. Sempre sul tema dell’etichettatura è anche necessario lavorare per far sì che venga introdotta l’indicazione sulla provenienza delle materie prime impiegate nella produzione di pasta e altri derivati. Chiedo, insomma, alla Giunta un impegno forte per un settore che oggi è fondamentale per lo sviluppo economico del nostro territorio regionale”.