Ambiente, Vaccari “Parchi opportunità di sviluppo per il territorio”

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E’ stata affidata al senatore modenese Stefano Vaccari, capogruppo Pd in Commissione Ambiente, la dichiarazione di voto finale del Pd, in Aula, sulla legge di riforma dei Parchi e delle aree protette. “L’obiettivo è aggiornare la legge attuale – ha spiegato Stefano Vaccari – con strumenti più adeguati e al passo con i tempi, con una visione più integrata dei parchi in relazione con le altre istituzioni, le imprese, la società civile e il privato sociale”. Vaccari, in chiusura di intervento, ha voluto ricordare anche la lungimiranza in materia del modenese Liliano Famigli, artefice dell’Assessorato provinciale all’Ambiente, ben sette anni prima che venisse istituito il relativo Ministero a livello nazionale. Il disegno di legge passa ora alla Camera.

I parchi e le aree protette sono una ricchezza del territorio nazionale, una realtà articolata e complessa che conta 900 aree naturalistiche, 24 parchi nazionali, 27 aree marine protette, 134 parchi regionali, 147 riserve naturali, 365 riserve regionali, 171 aree protette regionali e 2 parchi sommersi. Fino ad oggi la loro organizzazione è stata regolata dalla legge 394 del 1991: ora una nuova legge modifica la legislazione attualizzandola alle esigenze dei territori e delle comunità. La legge di riforma dei Parchi e delle aree protette è approdata oggi in Aula al Senato e al senatore modenese Stefano Vaccari, capogruppo Pd in Commissione Ambiente, è toccato il compito di fare in Aula la dichiarazione di voto finale del Pd, naturalmente a favore della legge. “Siamo di fronte a un altro tassello delle riforme che va al suo posto – ha detto Vaccari – questo è il Parlamento che ha legiferato di più in materia ambientale, a partire dal collegato ambientale, passando per la legge sugli eco-reati e all’istituzione del sistema nazionale delle agenzie ambientali. Siamo arrivati al testo attuale dopo una discussione ampia e articolata, una importante fase di ascolto dei portatori di interesse in Commissione, e un grande lavoro del relatore Massimo Caleo”. La riforma mette mano a molti aspetti della legislazione vigente: è stato, innanzitutto, cambiato il sistema di governance dei parchi allargando la possibilità di nomina dei presidenti anche a figure con professionalità specifiche di gestione di enti complessi e si è allargata la rappresentanza nei consigli ai portatori di interesse delle comunità dei Parchi, a partire dai sindaci e dai rappresentanti del mondo dell’agricoltura. Si sono migliorate le misure per la tutela della biodiversità, riscrivendo, in particolare, le modalità di gestione della fauna selvatica. E’ stato stabilito per legge il divieto di caccia nelle aree del parco e vengono previste modalità di intensità crescente per l’eradicazione delle specie dannose e alloctone, prima con metodi non cruenti e poi con la caccia di selezione. Vengono introdotte norme per la valorizzazione economica delle risorse e dei beni dei parchi e, infine, è stata fatta una precisa scelta di semplificazione burocratica soprattutto in tema di rilascio del nullaosta paesaggistico. “Con questa buona revisione della legge 394 – ha concluso Vaccari – possiamo oggi riposizionare veramente il nostro Paese a livello internazionale riaffermando i principi di conservazione della diversità biologica e salvaguardare i processi ecologici che sono necessari sia per la conservazione della natura e sia per qualificare positivamente la nostra vita”.

Di Alessandro VecchiOpera propria, CC BY-SA 3.0, Collegamento