Cittadinanza, sen. Guerra “Vergognoso ostruzionismo della Lega”

Dai parlamentari

“Anche questa volta la Lega non ha rinunciato ad usare il tema dell’immigrazione per la sua campagna elettorale, mescolando temi e problemi, senza preoccuparsi dei diritti delle persone in carne ed ossa e delle legittime attese, specialmente delle seconde generazioni”: la senatrice modenese del Pd Maria Cecilia Guerra denuncia l’ostruzionismo strumentale della Lega che sta cercando di fermare l’approvazione della nuova legge sulla cittadinanza presentando, in Senato, nella Commissione Affari costituzionali, ben 7.695 emendamenti. Ecco il suo commento:

“Ancora una volta si cerca di bloccare un passo avanti di civiltà. La legge sulla cittadinanza, già approvata alla Camera, è attesa nel nostro Paese da almeno due decenni. Si tratta di una legge che riguarda almeno 250mila ragazzi, molti dei quali nati in Italia, che da anni parlano la nostra lingua, sono compagni di gioco dei nostri figli, frequentano le nostre scuole. Una legge moderata, molto moderata, che introduce uno “ius soli temperato”, che riconosce la cittadinanza italiana ai bambini nati in Italia solo se almeno uno dei genitori ha il permesso Ue per soggiornanti di lungo periodo (cittadini extraUe) o il diritto di soggiorno permanente (cittadini Ue). Altrimenti, come per i bambini arrivati in Italia entro i dodici anni, la cittadinanza viene concessa solo dopo la frequentazione di uno o più cicli scolastici per almeno 5 anni e, se si tratta delle elementari, dopo averle concluse positivamente. Ma anche questa volta la Lega non ha rinunciato a usare il tema dell’immigrazione per la sua campagna elettorale, mescolando temi e problemi, senza preoccuparsi dei diritti delle persone in carne ed ossa e delle legittime attese, specialmente delle seconde generazioni, che vivono ancora, nel nostro Paese, una situazione di incomprensibile discriminazione. Ci batteremo, anche su questo grande tema, per evitare che l’azione di ostruzionismo della Lega, e solo della Lega, possa ritardare una decisione ormai improrogabile e per fare sì che si arrivi al più presto a completare l’iter della legge.”